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Nuove scoperte a Pompei. L'antica città continua a restituire meraviglie



L’Italia è uno scrigno che continua ad aprirsi, di cui è difficile comprendere fino in fondo la ricchezza. Solo due settimane fa, a Montalto di Castro, nel Parco di Vulci, in provincia di Viterbo, nel contesto della necropoli etrusca, è stata rivenuta una nuova tomba, tardo villanoviana (metà dell’VIII sec. a.C.), contenente un corredo funebre quasi del tutto intatto. Come Vulci, anche Pompei, figlia prediletta della grande Bellezza d’Italia, restituisce nuove meraviglie. Urne cinerarie, un anello che rappresenta due serpenti d'oro con occhi in pasta di vetro. E ancora, una porta con chiusura perfettamente funzionante e un fallo disegnato sulla scritta all'ingresso. Sono alcuni dei reperti che le ultime ricerche negli scavi di Pompei stanno restituendo agli archeologi negli spazi urbani della Necropoli di Porta Stabia. Un'area della città antica, adiacente alla tomba monumentale di Gnaeus Alleius Nigidius Maius, portata alla luce lo scorso anno, che sarà presto restituita a turisti e visitatori, come riporta anche l’Ansa. Qui la Soprintendenza archeologica di Pompei sta effettuando interventi di restauro e valorizzazione di altri due monumenti funebri a camera, denominate "Tomba A" e "Tomba B", mentre si cerca, ora, una terza tomba.


E.R.

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