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Olio, gli olivicoltori colpiti dalla gelata chiedono di rientrare nel decreto maltempo



Mentre non è ancora possibile definire i danni all’agricoltura, oltre che alle persone, dalle alluvioni di questi giorni (non c’è tregua al maltempo), un settore particolare, quello degli olivicoltori, è in attesa da febbraio scorso del riconoscimento dello stato di calamità naturale nel riconoscimento dello stato di calamità naturale nelle zone colpite dalla gelata. In Puglia, polmone olivicolo nazionale, i danni superano il miliardo di euro.

La denuncia viene da Italia Olivicola, prima organizzazione dell'olivicoltura italiana. «A nove mesi dalla gelata che ha distrutto i campi e dimezzato la produzione, e i cui effetti dureranno per diversi anni, non c’è ancora un euro di ristoro», ha affermato il Presidente dell’associazione, Gennaro Sicolo, lanciando l’allarme sulla situazione di numerose aziende. Poi ha ricordato che la gelata «Ha provocato ingenti danni agli ulivi in tutta Italia, in particolare in Puglia, il polmone olivicolo nazionale, dove il gelo di Burian, purtroppo, è stato accompagnato nel corso dei mesi da bombe d’acqua, grandinate, venti e altri eventi atmosferici straordinari che hanno peggiorato la situazione creando danni da oltre 1 miliardo di euro».

Siculo punta il dito contro la burocrazia: «Ad oggi non ci sono notizie sulla richiesta legittima di stato calamità naturale avanzata per cercare di coprire le ingenti perdite ambientali e materiali in Puglia. Da settimane assistiamo a rimpalli di responsabilità, a probabili e reiterati ritardi della Regione e a una burocrazia troppo lenta. La conseguenza è che a farne le spese sono le famiglie, i lavoratori agricoli, le cooperative, i frantoi con un grave danno per l’economia locale».

Di qui la richiesta di inserire tutte le zone colpite dalla gelata, nello stesso decreto del Consiglio dei Ministri riguardante le Regioni flagellate in questi giorni dall’ondata di maltempo.

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