“Ho pubblicato un video con #SferaEbbasta. Vogliamo gridare al mondo che senza la musica, l’arte e la bellezza non si può vivere. E non c’è salvezza”
Hassan, lei ha appena pubblicato un video di cui è protagonista insieme con il cantante Sfera Ebbasta. A chi è venuta l’idea?
Il video è il suggello di un’amicizia, di una stima reciproca e profonda, nata a Miami, dove ci siamo conosciuti. Io ascolto le sue canzoni. Lui ama i miei quadri. Ci siamo reincontrati, dopo il primo lockdown e abbiamo unito due stati d’animo e due esigenze. Io ho un bisogno viscerale della musica, lui della pittura. #Sfera #Ebbasta era in una casa nuova con tutte le pareti bianche. Mi diceva “voglio un tuo quadro da appendere”. E. quando capisco che ci stanno per ribloccare, lo chiamo e gli dico che era arrivato il momento di farlo il quadro da appendere a una sua parete vuota. Ma vieni da me, facciamo in modo che non sia una cosa fine a se stessa, cerchiamo di inviare un messaggio a tutti quelli che ci vorranno ascoltare. Abbiamo voluto difendere le nostre due #arti, unendole. Ci hanno messo in fondo alla piramide. Dobbiamo reagire.
Perché vi sentite relegati in fondo?
Si può andare dal parrucchiere, le mostre e i concerti, invece, sono banditi. Hanno deciso che calasse il silenzio. E il buio. Ma senza la #musica e l’#arte non si può vivere, perdi la serenità e il contatto, perdi tutti gli stati d’animo e, quindi, la tua identità. Capisco che, in un momento così complicato, sia difficile pensare a tutti, ma l’#Italia è, prima di ogni altra cosa, la sua arte. Dico sempre, scherzando, che le nostre tartarughe ninja sono Michelangelo, Donatello, Raffaello e Leonardo. Dovremmo non dimenticarlo mai. Neppure al tempo dei #lockdown. Il nostro video vuole essere una luce e un grido nel deserto: ci siamo, noi siamo ancora qui. E inviare un messaggio di arte e musica. Di vita e speranza.
Il vostro video come verrà distribuito?
Per ora è solo sulla mia pagina instagram e condiviso sui social. Speriamo che sia riprodotto e amplificato in una catena potenzialmente senza fine. Vorremmo che a condividerlo fossero soprattutto gli artisti di ogni genere e grado. Tutti quelli che, come noi, hanno costretto al silenzio e al buio.
Quale è il vostro obiettivo?
Vogliamo sensibilizzare il pubblico, soprattutto quello giovane. Grazie al nostro #video di musica e di #pittura, di suoni e di colori, tutti avranno la possibilità di capire, e di avvertire dentro di sé, che la #bellezza sarà, ancora e più che mai, la salvezza del mondo e dell’anima e che la #cultura è un amore che non si può tradire. L’arte e la musica non sono un contorno della vita, ma un’esigenza primaria, che non può essere né repressa né fermata.
Nella contingenza attuale, in cui siamo tutti separati e sospettati, di essere l’uno l’untore e, quindi il nemico, dell’altro, quanto è importante un’iniziativa come la vostra?
L’abbiamo concepita come uno strumento che potesse unire le solitudini e ricreare, seppure in una piazza virtuale, il senso di una comunità che si è dispersa, ma non ha smarrito il desiderio di ascoltare e guardare in faccia la bellezza della vita. La bellezza è l’antidoto più potente, capace di abbattere le conseguenze che ogni calamità riversa sulla nostra anima, su quello che eravamo e vogliamo tornare essere. Uomini con nella testa e nel cuore la voglia di #suonare e ascoltare, #dipingere e guardare.
Vorreste che altri seguissero il vostro esempio?
Sì, vorremmo che altri unissero le loro voci e si facessero sentire, nell’unico modo che ci è consentito: il web. Visto che hanno deciso che restassimo l’unico Paese europeo senza cultura. Al buio, senza una madre. Senza l’eterna madre di tutti gli italiani.
di Antonello Sette
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