"Stiamo valutando il da farsi. Aspettiamo il responso dei periti. Al momento sono affermazioni che non ci risultano in questi termini". Il procuratore capo di Benevento, Aldo Policastro, interviene sul caso pubblicato dal settimanale Giallo e dalla criminologa Roberta Bruzzone della presunta sparizione di organi interni e vetrini relativi a prelievi da laboratorio eseguiti durante la prima autopsia all'Istituto di Medicina legale dell'Università di Napoli sul corpo della bambina Maria Ungureanu, 10 anni, di origine romena, violentata e poi uccisa. Il 19 giugno 2016 il corpino della piccola è stato trovato nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino, piccolo comune del Beneventano. Per quell'omicidio è stato indagato un giovane romeno, all'epoca dei fatti 21enne, anche lui residente in zona e che - secondo la ricostruzione degli investigatori - è stato l'ultimo ad aver visto la piccola. Ed ora parte del corpo di Maria, dalla vita in giù, sarebbe sparito, proprio la zona in cui organi interni ma soprattutto tessuti avrebbero potuto rivelare eventuali tracce biologiche dell'assassino stupratore.
Procuratore ha saputo della presunta sparizione dei reperti? "Nei termini che ho letto sui giornali, dalle dichiarazioni fatte".
Se fosse certo sarebbe un fatto inquietante, non trova? "Stiamo verificando".
Scusi se provo a mettermi nei suoi panni, ma una notizia del genere mi avrebbe fatto saltare sulla sedia, la verificherei subito. E lei? "I periti stanno svolgendo attività in incidente probatorio. Ci riferiranno se effettivamente manca qualcosa. Per ora non c’è nulla di scritto".
Aprirà un procedimento per verificare come sono andate le cose e se ci sono state eventuali condotte illecite? "Ripeto, verificheremo solo all'esito dell'attività che stanno svolgendo i periti e quando avremo un quadro chiaro: se hanno trovato i reperti, se mancano, quali mancano e poi accerteremo".
LA PAROLA AI TRE PERITI I tre periti nominati dalla Procura sono i medici legali Cristoforo Pomata, Ciro di Nunzio e Francesco Sessa. Stanno eseguendo esami sul corpo di Maria in sede d'incidente probatorio, di anticipazione dell'acquisizione della prova prima del dibattimento processuale. Per legge la difesa deve assistere agli esami. Per prima ha partecipato la genetista Marina Baldi, nel gruppo di lavoro messo su dal legale della famiglia Ungureanu, l'avvocato Fabrizio Gallo assieme alla criminologa Roberta Bruzzone. E dalla circostanza sarebbe saltato fuori l'angosciante giallo della presunta sparizione degli organi.
IL DUBBIO DELL’AVVOCATO: CI SONO ALTRI RESPONSABILI
Sono quasi un mistero. Gli esami autoptici sulla bambina hanno seguito un percorso difficile. Dal primo è emersa la terribile verità che Maria prima è stata violentata e poi uccisa. "I risultati della prima autopsia - ha rievocato l'avvocato Gallo - non furono del tutto chiari al punto che la Procura di Benevento ha chiesto ed ottenuto la riesumazione della salma". E ora la scoperta. "Non vorrei - conclude Gallo - che ci fossero altri responsabili oltre all'indagato".
di Fabio Di Chio
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