L'Organizzazione mondiale della Sanità, la branca della salute dell'Onu, mette tra le minacce alla salute anche la "vaccine esitancy", cioè la riluttanza o il rifiuto verso i vaccini; e la mette al fianco della resistenza agli antibiotici e dei cambiamenti climatici.
Secondo l'Oms «l'esitazione vaccinale minaccia di far perdere i progressi fatti nei confronti delle malattie prevenibili. I vaccini sono uno dei modi più costo-efficaci contro le malattie, prevengono 2-3 milioni di morti l'anno e ne eviterebbero un altro milione e mezzo se le coperture aumentassero».
Una notizia che entra a gamba tesa tra le discussioni a favore o contro i vaccini che da tempo imperversano in Italia. Ma ora , vax o no-vax, è passato ormai il momento delle discussioni. E dalla scuola il messaggio è chiarissimo: in aula potranno entrare solo i bambini che sono stati vaccinati.
Sono infatti 40 i genitori che a Pesaro risultano indagati, come riporta il Resto del Carlino, per non aver obbedito alla disposizione di non portare i propri figli all'asilo perché non vaccinati o non in regola con l'iter burocratico. E alla possibile pena di arresto sino a tre mesi e alla sanzione di oltre 200 euro di ammenda in alcuni casi si possono aggiungere i reati di violenza privata e minacce nei confronti degli stessi presidi che due mesi fa, a Pesaro, Gabicce e Gradara, hanno dovuto chiamare in aiuto i Carabinieri per impedire l'ingresso ai bimbi non vaccinati che i genitori insistevano per far entrare nei nidi e nelle scuole per l'infanzia.
La Procura di Pesaro indaga i 40 genitori, che però potrebbero essere di più, per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. I fatti risalgono a dicembre, al momento in cui i dirigenti scolastici comunicano ai genitori l'esclusione dei propri figli dalle aule per mancanza del vaccino, ricevendo dalle famiglie controquerele per abuso di potere e anche per violazione della privacy.
Nella versione online del quotidiano bolognese c'è anche l'intervista all'avvocato Isabella Giampaoli, che assiste oltre 150 genitori e che sostiene: «Quei provvedimenti di esclusione sono illegali; sono contro le leggi italiane e internazionali, che non ammettono provvedimenti sanzionatori contro i bambini. L'unico compito che ha il dirigente è quello di verificare che ci siano i requisiti per l'accesso. Che ci devono essere solo alla prima iscrizione, non ogni anno. E poi, invece di discriminare i bambini, farebbero bene ad avere i dati sull'immunizzazione di tutti gli insegnanti ed i bidelli, perché è inutile denunciare i genitori senza controllare gli adulti».
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