Un paziente, in realtà ben poco “paziente”, questa mattina ha aggredito un medico ortopedico che lo aveva in cura, all'ospedale di Acireale, che ora è ricoverato con la prognosi riservata ma non presenta pericolo di vita. Un uomo di trentacinque anni, ricoverato da ieri per una contusione a una caviglia, ha colpito più volte lo specialista alla testa con delle forbici di cui si era impadronito nella sala gessi dove era in attesa del medico che doveva procedere alla fasciatura dopo un consulto col primario del reparto.
I carabinieri di Acireale hanno subito posto l’aggressore in stato d’arresto e inviato una relazione alla Procura di Catania per la valutazione del reato da contestargli, dopo esser stati allertati per l'atteggiamento violento del paziente, ma poi, visto che l’uomo si era calmato, anche ogni allarme è rientrato. Fino alla nuova esplosione di violenza.
Sulla brutale quanto gratuita aggressione, si è espressa il ministro della Salute, Giulia Grillo: «Fare il medico è ormai diventato un atto di eroismo, soprattutto nei pronto soccorso. Questa situazione sta diventando veramente pesante. Vediamo come possiamo affrontarla in modo concreto».
L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, aggiunge: «L'episodio segna il livello di inciviltà che si può raggiungere se non si pone un argine a questa recrudescenza di violenza nei confronti dei camici bianchi. Ringrazio, ancora una volta, le forze dell'ordine e auspico un giudizio per direttissima e una condanna esemplare per l'autore di questo gesto ignobile».
Questa sarebbe la decima aggressione di tale tipo, avvenuta in Sicilia dall'inizio dell'anno: Le ultime hanno interessato le città di Palermo, e di Trapani, rendendo evidente come quella che sino a non molto tempo fa era chiamata “una giornata di ordinaria follia”, adesso stia divenendo un continuo susseguirsi di episodi di violenza insensata, generati da ignoti “meccanismi” che andrebbero più attentamente previsti o monitorati, in quanto portatori di gravi squilibri all’interno d’una società ogni giorno più lacerata nel suo stesso tessuto connettivo.
Luoghi d’estrema importanza come i presidi ospedalieri, i pronto soccorso e gli ambulatori sono ormai “di frontiera” in troppe realtà italiane per non essere tutelati come si dovrebbe.
DPF
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