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Ossa nella Nunziatura vaticana, per la procura si tratta di uno scheletro dell’antica Roma



Sono ossa di un uomo probabilmente vissuto tra il 90 e il 230 dopo Cristo quelle rivenute nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione in un appartamento della dependance della Nunziatura Apostolica di Villa Giorgina in via Po a Roma. Per la Procura di Roma, che si accinge a chiedere l’archiviazione dell’indagine, si tratta quindi di ossa risalenti all’antica Roma. Sfumano così definitivamente tutte le ipotesi che avevano riacceso le speranze di far luce sulle misteriose scomparse delle due ragazzine nel 1983: Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.


I pubblici ministeri Francesco Caporale e Francesco Dall'Olio al termine delle analisi tecnico scientifiche sui campioni delle ossa chiederanno al Gipdel trunale di Roma l’archiviazione del caso. La misteriosa scoperta era avvenuta lo scorso ottobre sotto il pavimento di un locale adiacente a Villa Giorgina da parte di alcuni operai. Dopo l’intervento della gendarmeria vaticana il caso era poi stato affidato alle autorità italiane. I primi accertamenti disposti dalla Procura di Roma avevano già escluso che si potesse parlare delle due quindicenni Orlandi e Gregori fissando che le ossa erano sicuramente appartenute ad un uomo in epoca precedente al 1964.


Dopo il ritrovamento delle ossa nella Nunziatura Apostolica Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la figlia di un dipendente del Vaticano scomparsa nel nulla 35 anni fa, ha voluto incontrare il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, mettendosi a disposizioni per eventuali comparazioni del Dna. Anche i parenti di Mirella Gregori hanno chiesto indagini rapide sottolineando che Villa Giorgina si trova proprio a poca distanza dall’abitazione dove nel 1983 abitava Mirella.

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