Avrebbe dovuto essere presente Enrico Laghi, il commissario straordinario di Ilva, all'inaugurazione della mostra “OssidAzioni - 65 anni di acciaio italiano” dedicata proprio all'Ilva e ospitata, sino al 15 settembre, nell'atrio di palazzo Tursi, sede del Comune di Genova. Ma Laghi è stato convocato d’urgenza nella Capitale per conferire con il ministro Luigi Di Maio allo scopo discutere del futuro dell'importante azienda siderurgica italiana.
Dopo la rivista Cornigliano, edita nei fiorenti anni del “boom industriale”, edita allora dall’Italsider, e che vantava le firme e la collaborazione di alcuni dei più importanti intellettuali e creativi dell'epoca, oggi l'arte e l'acciaio degli altiforni tornano così a incontrarsi in mostra di venti fotografie, venti straordinari scatti eseguiti da Fernanda Bareggi, che raccontano la vita di fabbrica che l’artsista Graziano Cecchini ha voluto stampare su altrettante lastre d'acciaio.
“OssidAzioni”, curata da Chiara Mastrolilli De Angelis, è dunque un'esposizione in progress come dice la sua stessa curatrice: «Perché l'aria altererà lo stato delle lastre». La reazione chimica dell’ossidazione che quindi farà arrugginire la lega metallica ha incontrato il consenso del sindaco Marco Bucci, che ardisce un pensiero nobilmente ricercato: «L'attività che l'aria fa con il metallo ci ricorda che dobbiamo occuparci dell'ambiente esterno, e quindi dell'impatto di aziende di questo tipo sulle città e chi la vive, e sul mare». È proprio quell’attenzione all'ambiente che si evidenzia come uno dei punti più critici delle trattative su Ilva a livello nazionale, ma per Bucci: «Parliamo di un'azienda che oggi è certamente all'avanguardia per quello che riguarda la tecnologia. Un'azienda che consideriamo di punta e che vogliamo mantenere con le ricadute economiche e occupazionali per la città».
DPF
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