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Paghiamo 600 euro di tasse in più degli europei. Nel 2019 a rischio l’aumento delle imposte locali



Mentre si avvicinano le scadenze fiscali, che rappresentano l’incubo di fine anno per il contribuente, la Cgia fa i conti in tasca agli italiani. A dispetto delle promesse di tutti i governi, il prelievo delle imposte è aumentato e ci colloca i vertici dell’Europa. Solo in Francia, Svezia e Belgio, le imposte pesano di più. Un triste primato questo dell’Italia che non è nemmeno giustificato dalla qualità dei servizi.

La Cgia ha calcolato che nel 2017 abbiamo pagato ben 600 euro in più rispetto agli altri Paesi europei. Tranne l'Austria che nel 2017 ha registrato la nostra stessa pressione fiscale, tutti gli altri, invece, hanno avuto un prelievo inferiore al nostro. In sostanza i tedeschi hanno risparmiato rispetto agli italiani 541 euro, gli olandesi 996 euro, gli inglesi 1.964 euro. Perfino gli spagnoli pagano meno, cioè 2.164 euro. Rispetto alla media dell'Ue, pertanto, nel 2017 ogni italiano ha ipoteticamente versato al fisco 598 euro in più.

La Cgia lancia anche l’allarme sull’aumento delle tasse locali che potrebbero lievitare, in attesa dell’introduzione della flat tax. La manovra, infatti, spiega l’associaizone, non ha confermato i blocchi delle imposte territoriali introdotte nel 2015, pertanto è probabile che sindaci e governatori rivedano all’insù le addizionali Irpef e le aliquote dell’Irap, dell’Imu e della Tasi sulle seconde case e i capannoni. “Se ciò si verificasse sarebbe una vera e propria iattura per i bilanci delle famiglie e delle imprese”.

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