"In attesa di leggere le motivazioni, è indubbio che la sentenza di assoluzione di Storari aggiunge ora un fondamentale contributo per comprendere il reale accadimento dei fatti avvenuti all’interno della Procura di Milano e al CSM tra il giugno 2019 ed aprile 2021 relativamente alla gestione delle dichiarazioni rese dall’avvocato Amara sulla vicenda Eni nonché sulla c.d. Loggia Hungaria.
Sono certo che il velo di ipocrisia che ha caratterizzato l’intera vicenda ed in particolare la tesi della sussistenza di presunte logge in grado di carpire informazioni sulle indagini nonché di influenzare le nomine al CSM, alcune delle quali riguardanti paradossalmente gli stessi magistrati che interrogavano Amara, sia destinato ad essere definitivamente squarciato anche nei dibattimenti che mi riguardano come ho già raccontato a Sallusti nel libro Lobby e Logge.
Tuttavia, la gravità dei fatti accaduti che hanno riguardato anche santuari apparentemente invalicabili del mondo della magistratura non possono più rimanere confinati nelle aule di giustizia poiché coinvolgono l’intero mondo istituzionale e soprattutto i cittadini che hanno il diritto di essere informati su come realmente funzionano i meccanismi interni del mondo della giustizia.
Da questo punto di vista sono certo che le dichiarazioni rese da Storari nel suo interrogatorio del 19 maggio del 2021 alla Procura di Brescia costituiscano dopo questa assoluzione un macigno oramai invalicabile per ricostruire il reale accadimento dei fatti."
lo dichiara Luca Palamara in una nota.
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