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Palli: «A Pavia vince il vero centrodestra, penalizzati gli inciuci tra civici e Pd»



Giovanni Palli, neo presidente della Provincia di Pavia, in un’intervista a Spraynews, rivela le ragioni che lo hanno portato a un successo giunto solo al fotofinish.


Perché gli amministratori hanno deciso di puntare alla fine su lei?


«Questo mese di condivisione, di incontri, su tutto il territorio provinciale è stato fondamentale. Mi sono confrontato con quasi tutti i 186 sindaci, in un tour de force importante, per condividere il programma e chiedere loro quali fossero le problematiche del territorio. Ciò ha fatto la differenza, visto che ho preso tantissimi voti dagli amministratori dei piccoli Comuni che sono 146 su 186, a maggior ragione se è stata una vittoria al fotofinish. Importante, poi, l’appoggio dei partiti del centrodestra, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che mi hanno individuato come candidato ufficiale della coalizione».


Cosa avrebbe, invece, penalizzato il suo avversario?


«Il mio avversario ritengo, comunque, che abbia fatto un ottimo risultato. Ha fatto la differenza semplicemente la chiarezza della proposta, l’appoggio dei partiti, che mi hanno dato una mano fondamentale e il fatto che gli amministratori hanno capito la serietà del nostro progetto rispetto a un candidato che a maggio scadrà con il terzo mandato e quindi non potendosi più ricandidare avrebbe fatto nei fatti decadere la Provincia di Pavia».


Qualcuno ha parlato di derby al veleno in casa Lega. E’ stato davvero così?


«C’erano due candidati: uno era quello ufficiale, certificato dalle segreterie regionali e provinciali che era il sottoscritto, un altro espulso dalla Lega, che è uscito dal partito, ha seguito un gruppo di dissidenti che ha portato alla nascita di una civica che si è accordata col Partito Democratico. I dem locali hanno appoggiato pesantemente quella candidatura, lo si è visto dai numeri fuoriusciti dalle urne. Ha vinto, pertanto, la coalizione chiara di centrodestra, certificata e ufficiale contro un inciucio che ovviamente non è stato capito dagli amministratori».


Tra qualche giorno ci sarà un punto per il centrodestra per capire cosa ha funzionato e cosa invece no?


«Il punto lo hanno fatto le urne. Quando è stato scelto il mio nome c’è stata una condivisione importante all’interno dei partiti e il risultato è stato molto buono perché non solo abbiamo vinto, portando a casa un presidente della Lega, ma come coalizione abbiamo preso 6 consiglieri su 12. Direi, quindi, che abbiamo la maggioranza, risultato che di fatto mantiene quelle che erano le premesse».


Quale sarà la sua prima azione da presidente?


«Domani alle undici mi insedio in Provincia e sicuramente verrà fatta una cabina di regia per capire quali siano le priorità relative al Pnrr, in modo da raccogliere subito le sfide che il piano porterà sul territorio. Allo stesso tempo, mi attiverò presto per proseguire quanto già avviato da chi mi ha preceduto».


Le istanze della città di Pavia, pur avendo meno eletti rispetto al passato, avranno lo stesso un ruolo centrale?


«Assolutamente! Tutte le grandi città avranno un’attenzione particolare come i 146 piccoli centri. La campagna elettorale è finita. Da lunedì, quindi, si inizia a lavorare per la città di Pavia e per tutti i Comuni della provincia».


Di Edoardo Sirignano


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