L’ex procuratore Spataro ritiene assurda e incostituzionale la proposta di introdurre il sorteggio per i togati da eleggere nel prossimo CSM, e se la prende in particolare coi suoi ex colleghi dell’ANM che, esprimendosi nella misura del 42% in un recente sondaggio interno, hanno manifestato preferenza per il sorteggio.
Bisognerebbe ricordare al dott. Spataro che l’art. 104, comma 4, Cost., stabilisce che, oltre ai membri di diritto, i componenti togati del CSM “sono eletti da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie”, il che chiaramente vuol dire che tutti i magistrati hanno il diritto di votare per i loro colleghi, ma non vuol dire necessariamente che tutti i magistrati debbano essere candidati, visto che la parola “tutti” compare solo quando la norma attribuisce l’elettorato attivo, ma non figura quando attribuisce l’elettorato passivo.
Democrazia Liberale ritiene quindi che se la platea dei candidati venisse scelta tutta per sorteggio, invece che solo in caso d’insufficienza delle candidature come nella proposta Cartabia, la Costituzione sarebbe pienamente rispettata e si porrebbe fine alla nefasta influenza delle correnti dell’ANM nelle votazioni per il CSM.
La stessa ANM e le sue correnti verrebbero così anche restituite alla loro naturale funzione di approfondimento e salvaguardia della cultura della giurisdizione, senza intromissioni nei compiti amministrativi del CSM, cui spettano, secondo l’art. 105 Cost., “le assunzioni, le assegnazioni e i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari”, e finirebbe così il suo ruolo di terza Camera parlamentare che il CSM ha nel tempo impropriamente assunto.
Democrazia Liberale auspica che la riforma Cartabia venga sul punto emendata estendendo il sorteggio per tutte le candidature, e così venendo incontro anche all’opinione chiaramente manifestata dalla quasi maggioranza degli stessi magistrati.
Di Enzo Palumbo e Marco Montecchi, Presidente e Segretario di Democrazia Liberale.
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