Maurizio Paniz, politico e tra i più autorevoli esponenti del centrodestra italiano, sottolinea come la discesa in campo di Luca Palamara alle suppletive a Roma sia un’opportunità per la coalizione conservatrice.
Condivide la scelta di Palamara di candidarsi?
«Sono certo che l’esperienza di Palamara possa essere straordinariamente utile in Parlamento perché ha avuto il coraggio di dire quello che altri non hanno mai rivelato, anche rispetto a temi molto scottanti come quelli della giustizia».
Ritiene vincente, invece, la decisione di scendere in campo senza simboli o bandiere?
«Non è una scelta né vincente, né perdente. Sono sicuro, però, che qualcuno, anche a livello partitico, coglierà l’opportunità. Non escludo, pertanto, che possa essere il candidato di una forza politica o meglio ancora di un’intera coalizione».
Considerando la sua lunga esperienza da parlamentare, il centrodestra farebbe bene ad arruolarlo nelle proprie fila?
«Sarebbe una candidatura assolutamente eccellente dal punto di vista della qualità, dell’esperienza e del contributo in termini di proposta. Il Parlamento e il centrodestra hanno bisogno di figure di spessore, a maggior ragione negli ultimi tempi, dove non sempre si è puntato sui profili migliori a disposizione».
Va avanti il dibattito sulla giustizia. Che idea si è fatto sulla riforma Cartabia?
«Siamo molto lontani dall’avere una giustizia equa. I giudici devono recuperare il convincimento che sono al servizio dei cittadini e non il contrario».
Quanto il dibattito sulla giustizia inciderà sulle amministrative?
«Nelle città piccole, tale aspetto non conta molto. Su Roma, Milano, Napoli, Bologna, invece, sono certo che la campagna referendaria avrà effetti pure sulle comunali. Nella capitale, una candidatura come quella di Palamara, ad esempio, potrebbe tornare estremamente utile non solo a livello nazionale, ma anche per quanto concerne le amministrative».
I referendum, pertanto, ritiene che saranno un successo per chi li ha proposti?
«La fiducia del popolo italiano nei confronti della giustizia è arrivata ai minimi termini. Sono certo che tante saranno le persone a firmarli».
Di Edoardo Sirignano
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