I produttori di latte sardi e gli olivicoltori pugliesi danneggiati dal virus della Xylella hanno manifestato oggi davanti a Montecitorio. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha assicurato l’interessamento e l’impegno di un tavolo di lavoro al Viminale convocato per giovedì 21 febbraio al quale parteciperanno anche associazioni di categoria e produttori.
I produttori provenienti dalla Sardegna hanno protestato a seguito della grave crisi del settore e l’abbassamento dei prezzi del latte di pecora che sta costringendo alla chiusura 12mila allevamenti di pecore dove si produce circa il 97% del pecorino romano Dop. In piazza Montecitorio sono state portate anche tre pecore di nome Verde, Bianca e Rossa per sottolineare, hanno fatto sapere dalla Coldiretti, una emergenza che è nazionale.
Numerosi i parlamentari di tutte le forze politiche e rappresentanti delle istituzioni regionali che sono intervenuti per solidarizzate con i manifestanti.
«Importanti risposte sono arrivate sul commissariamento del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e sui sostegni per le perdite economiche, ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ma valutiamo positivamente anche l'accelerazione dei tempi con l'incontro di giovedì prossimo al Viminale per affrontare concretamente la tragedia dei pastori sardi. Siamo grati anche per l'impegno a intervenire rapidamente sulla grave crisi che sta travolgendo gli olivicoltori della Puglia colpiti dal dramma della xylella e delle gelate".
«Il contrasto alla Xylella dovrebbe essere un'assoluta priorità per il governo perchè parliamo di una piaga terribile che rischia di uccidere l'olivicoltura, ha spiegato David Granieri, presidente di Unaprol, Consorzio olivicolo italiano, che oggi ha partecipato alla manifestazione promossa dalla Coldiretti in piazza di Montecitorio, la Puglia quest'anno ha visto calare la produzione di olio di oliva del 65%, a causa delle gelate e della Xylella, una diminuzione record che ha coinvolto tante regioni, dal Lazio alla Sicilia, per un calo complessivo, a livello nazionale, del 57%».
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