"Sì? Un giornalista? No, no, no: non voglio parlare. Mi scusi ma ora devo mettere giù. Buonasera". Tu, tu, tu, tu. In Comune ha creato un po' d'imbarazzo la storia avvenuta ieri mattina in via Basilio Brollo, nella zona "rossa" della Garbatella, dove la scritta storica "Vota Garibaldi lista n° 1", datata 1948, è stata cancellata per errore da un operaio comunale che l'ha scambiata per un graffito, arte di strada. Lo slogan vergato in rosso ricorda le elezioni in cui il Partito comunista e il Partito socialista democratico popolare si presentarono con una lista unica, il Fronte democratico popolare, il cui simbolo era appunto il volto di Garibaldi, a suggellare l'unità. Tutto rievocato e inciso su una targa che sta lì accanto.
IL CAMPIDOGLIO: È STATO UN ERRORE. VERRÀ RESTAURATA
Alle 18 passate è ancora nel suo ufficio il direttore del Dipartimento 12, Lorenzo Botta, che sovrintende Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana del Campidoglio. Solerte ha risposto al telefonino ma con la stessa fretta ha tagliato corto. Garbato ma determinato, come usa dire chi fa lo scocciatore di mestiere. Gli uffici di Botta coordinano in città tutti gli interventi di arredo urbano (e non solo). Una volta era l'Ama a occuparsi di ripristinare lo stato delle cose che erano state imbrattate. Ora non è più così. Il Campidoglio prova a correre ai ripari: "La storica scritta 'Vota Garibaldi', nel quartiere Garbatella di Roma - è scritto in una nota - non andava cancellata e il Comune non ha mai dato disposizioni in tal senso. Verrà restaurata. La rimozione è dovuta all'errore di un addetto della ditta appaltatrice del servizio per il decoro urbano del Dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana: recatosi sul posto su richiesta della polizia locale, per cancellare dei graffiti ingiuriosi, di propria iniziativa ha rimosso anche quella storica scritta. Il Dipartimento interessato ha già avviato le procedure per ripristinarla mediante un appropriato restauro".
INFURIA LA POEMICA. TUTTI CONTRO LA RAGGI
Nonostante e scuse la polemica infuria. Per il presidente dell'VIII Municipio, Amedeo Ciaccheri, "il nostro territorio sconta un insulto gravissimo alla sua memoria storica e all'identità democratica cittadina. Senza nessuna logica - continua - una squadra del decoro urbano di Roma Capitale ha cancellato la storica scritta che era lì da circa 70 anni. Una scritta murale risalente alla campagna elettorale per le elezioni del primo parlamento repubblicano. Una testimonianza riconosciuta e salvaguardata negli anni dal Municipio e che è un documento storico unico in città. Il sindaco Raggi - prosegue - non sa cos'è la memoria. Eppure accanto alla scritta, coperta una pensilina messa lì per non farla rovinare dalla pioggia, c'è una targa in marmo che ricorda il restauro effettuato pochi anni fa della scritta storica. Qualcuno dovrà pagare per il danno arrecato e provvedere immediatamente al ripristino e restauro della scritta murale. Questa - conclude Ciaccheri - è la testimonianza di una città governata senza consapevolezza della sua identità". Si sfoga pure chi è stato tanti anni a capo di quel Municipio e ora è vicepresidente della Regione Lazio, Massimo Smeriglio: "Una città è fatta di storie, di tracce, di segni del passato. Chi non sa riconoscere l'identità di un luogo non può governarlo". il segretario romano del Pd, Andrea Casu. "La Sindaca ha il dovere di spiegare ai romani che cosa è accaduto: non si può umiliare in questo modo la storia della Capitale".
Per ora sul muro di via Brollo, dove campeggiano ancora dei graffiti, resta un triste, insensato rettangolo bianco. Accanto una targa in marmo, come una beffa, ricorda: "Il municipio restituisce alla Garbatela lo storico graffito. Il restauro e' stato eseguito dai docenti e allievi della scuola Arti ornamentali".
di Fab. Dic.
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