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Per Giletti imminente il ritorno in Rai, ma il conduttore deciderà dopo le Europee



Sia pur con le dovute variazioni sul tema, arpeggiando sulle note del condizionale, quasi tutti danno per cosa fatta il ritorno di Massimo Giletti in Rai. I passaggi a viale Mazzini, i contatti veri o presunti, sono indizi che alimentano le voci. In realtà niente è più certo dell’incerto. Il conduttore di “Non è l’Arena”, il programma della Domenica sera de La7, è legato da una vera e profonda amicizia con Urbano Cairo, ricambiata dal patron della rete. Quest’ultimo ha offerto al mattatore televisivo un contratto in bianco chiedendo a Giletti di riempirlo. Meglio di così… Però la scelta non è facile. Dalla Rai è arrivata allo showman un’offerta forte, consistente, dal punto di vista editoriale (per Giletti la parte economica viene sempre dopo) di fronte alla quale il conduttore ha preso tempo, parlandone con Cairo. Il nodo, dunque, non sarà sciolto a breve, Molte sono le valutazioni che Giletti deve fare, compresa quella connessa ai rapporti con i colleghi de La7.


La maggior parte di loro sono legati all’agente delle star Beppe Caschetto, il quale non vede certo di buon occhio la concorrenza di Massimo, diventato uno dei volti più amati della rete. Tutto questo si traduce nella guerra degli ospiti. Quelli legati all’agente delle stelle, dalla Gruber a Floris, difficilmente vanno ospiti da Giletti, nonostante gli strabilianti risultati di ascolto e l’ottima qualità del prodotto confezionato dal conduttore, in grado di reggere il confronto con Fazio. Il timoniere di Non è L’Arena avrebbe parlato anche di questo con Cairo, in modo da trovare una sintesi capace di accontentare tutti. Però prima di decidere ci vuole tempo e, soprattutto sarà importante vedere come vanno le Europee e come si muoverà la scena politica. Se dovesse cadere il governo con eventuale cambio di maggioranza anche in Rai le cose sono destinate a mutare, visto che il partitone Rai sta già seguendo le mosse dei 5 Stelle. Lo stop definitivo alla striscia d’approfondimento post Tg1, pensata dal direttore di Rete, Teresa De Santis, e affossata dal tandem di testa della Rai, l’Ad Fabrizio Salini e il presidente Marcello Foa, e la mirabolante ascesa di Geppi Cucciari su Rai Tre, avrà un programma tutto suo, sono segnali forti su quel che sta succedendo in Rai. E nessuno, fuori e dentro viale Mazzini, vuole rischiare di azzardare un passo senza un quadro chiaro.


di Alberto Milani

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