Le sculture con i cavalli monumentali hanno attratto la fantasia creatrice degli artisti sin dalla più remota antichità, basti pensare al mausoleo di Alicarnasso, sino alla statuaria romana e ai bronzei cavalli bizantini ancor oggi a Venezia, ma forse è il perduto cavallo di Leonardo da Vinci, distrutto dalle armate francesi nella loro invasione a Milano nel XV secolo, ad essere l’ispirazione maggiore per gli scultori contemporanei.
Così è avvenuto nella bellissima Perugia e nell’ancor più splendida Rocca Paolina con il cosiddetto e mastodontico “cavallo di Ballerani”.
Un’opera d’arte così non s’era mai vista, certo non da molti secoli, e Perugia rischia oggi di perderla per sempre. Infatti il grande equino, di oltre cinque metri di altezza, creato dall’artista Paolo Ballerani in diversi mesi di lavoro, insieme con Mauro Tippolotti, potrebbe essere distrutto. Nel “monumento” di Ballerani è stato trasfuso dai suoi creatori, tutto l’orgoglio e la forza di una città antica e ricca di cultura e arte come il capoluogo umbro, perciò smantellarlo, sarebbe un’azione priva di senso che danneggerebbe la città stessa e la sua immagine.
La mostra di Tippolotti-Ballerani alla Rocca Paolina, dal titolo “Materia, forma e colore” che ha presentato il grande cavallo, è in procinto di concludersi dopo un eccellente successo sia di critica, sia di pubblico, ma questo comporterà che l’opera d’arte debba essere smontata e spostata da quel luogo, se non andare addirittura distrutta.
Per tutto il periodo dell’evento, quel cavallo è stato un vero e proprio attrattore di visitatori che ad ogni ora passavano ad ammirare, scattare foto e a commentare. Quindi tutta la cittadinanza oggi reclama all’unisono il mantenimento di quell’opera dentro la Rocca. Scultura che è stata pensata e realizzata appositamente per quello spazio solidificando lo spirito perugino in un concentrato di forza, maestosità ed eroismo combattente, oggi come cinque secoli e più fa.
Comments