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Pinze per l'eucarestia e totem igienizzanti: le idee per la messa in sicurezza vengono dalla peste


Pinzette anti contagio per distribuire le ostie, sacchetti colorati con bastone per la raccolta delle offerte e totem con distributore di igienizzante al posto dell’acquasantiera. Ai tempi del Coronavirus anche la Chiesa si adatta ai nuovi standard di sicurezza, per poter officiare le funzioni, sospese per oltre due mesi, dai dpcm molto controversi firmati dal premier Giuseppe Conte. Da oggi l’Italia riparte, con negozi aperti e libera circolazione, all’interno delle proprie regioni, dei cittadini, costretti finora a stare a casa e ad uscire solo per necessita, con l’autocertificazione.

E anche le messe sono ripartite, con linee guida ben precise che verranno garantite dai preti delle varie parrocchie. I fedeli che oggi andranno in chiesa si troveranno faccia a faccia con nuovi strumenti, nati dalle idee del titolare della Calandrini Srl, l’azienda artigianale di Castiglione dei Pepoli nata negli anni Settanta e leader indiscussa nella fornitura di articoli religiosi in Italia e all’estero. L'imprenditore, nei due mesi di lockdown in cui ha dovuto fermare le macchine della fabbrica, non è rimasto con le mani in mano, ma è andato in ufficio ogni giorno, per cercare idee per nuovi articoli da usare in tempo di Covid-19. E queste idee il titolare le ha cercate nei libri di storia. Ha studiato i testi che raccontavano della peste e ha scoperto che, fino al XIX secolo, nei momenti di epidemia, venivano utilizzate le pinzette per evitare di trasmettere la malattia insieme al "corpo di Cristo". Sembra che l'origine di questo strumento risalga al XIV secolo quando, sotto il papato di Clemente V e di Innocenzo VI, venne inaugurato l'uso del supporto metallico per distribuire le ostie consacrarte per limitare il contagio di peste, lebbra e colera.



Esemplari di pinze eucaristiche del tempo sono esposte nel museo di Gerusalemme e, su quello stile, la Calandrini ha così dato il via alla produzione delle lunghe pinze in ottone, dorate o nickelate, da destinare al sacerdote per il momento della comunione, in modo che le ostie benedette non vengano mai toccate con le mani dall’officiante.



Una nuova soluzione è nata pure per sostituire il cestino delle offerte, considerato dai virologi un veicolo di contagio. Così è nato il sacchetto con un bastone della lunghezza di un metro, che garantisce il distanziamento sociale tra il fedele e il sagrestano in giro per i banchi per raccogliere l’obolo. Quello che, purtroppo, non è stato possibile sostituire con un nuovo dispositivo che abbia la stessa funzione è l’acquasantiera: immergere le mani nell’acqua nel momento in cui si entra in chiesa vorrebbe dire ricevere il virus “benedetto”. E allora, al suo posto, l’azienda ha previsto dei totem distributori di gel igienizzanti per le mani. Non saranno sicuramente benedetti, ma in tempo di covid-19 mai dire mai: magari un prete fantasioso potrebbe benedire l’amuchina al posto dell’acqua, per la gioia dei fedeli che dovranno convivere con il coronavirus.



di Michelle Ranieri

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