Giancarlo Pittelli è stato scarcerato: stasera la sua famiglia lo è andato a prendere al carcere di Melfi. Noi di SprayNews abbiamo dato la notizia per primi, grazie al nostro giornalista Umberto Baccolo, tra i membri del Comitato Promotore dell'Appello che ha raccolto 1800 firme in pochi giorni, tra cui quelle di 30 parlamentari in carica.
Arrivati subito commenti dal mondo politico e culturale: ne riportiamo alcuni che ci sono stati mandati in anteprima.
Iniziamo, in ordine cronologico, da quello dello stesso Comitato presieduto dal legale Enrico Seta con portavoce il politico Giovanni Paolo Bernini:
"L’ordinanza di oggi con la quale il Tribunale di Vibo ha revocato la precedente decisione della custodia in carcere di Giancarlo Pittelli, sostituendola con gli arresti domiciliari, rappresenta in primo luogo un atto di giustizia e di equilibrio che ridà a Giancarlo Pittelli la condizione di serenità necessaria ad affrontare il processo e far valere le proprie ragioni. Ma si tratta anche di una decisione che consente a tutti i tantissimi cittadini che hanno seguito in questi giorni questa vicenda giudiziaria con personale partecipazione di confermare e rinnovare la fiducia nelle istituzioni giudiziarie. La nostra battaglia dimostra che la partecipazione dei cittadini non è un intralcio, ma un incoraggiamento alla giustizia e che il tessuto di relazioni personali, umane, di stima e di rispetto non possono essere azzerate da inchieste giudiziarie, prima che un giusto processo e una sentenza di condanna abbiano avuto il loro corso. Continueremo a seguire con la nostra costante e vigile partecipazione la particolare vicenda giudiziaria dell’amico, del collega, del cittadino Pittelli."
Arriva quindi un comunicato di Enzo Palumbo e Marco Montecchi, Presidente e Segretario del Partito Democrazia Liberale, i cui vertici hanno tutti partecipato alla raccolta firme:
“Per una volta, un appello a esercitare il buon senso nella gestione della custodia cautelare ha avuto esito positivo. Democrazia Liberale esprime grande soddisfazione per la scarcerazione di Giancarlo Pittelli e per il ripristino degli arresti domiciliari che gli erano stati revocati solo per avere inviato una lettera al ministro Carfagna, come ogni cittadino, anche recluso, dovrebbe potere fare senza doverne subire conseguenze penalizzanti. Resta il fatto di una vicenda processuale che si protrae ormai da troppo tempo e che dovrebbe trovare la sua conclusione, troppo a lungo ritardata”.
Tocca quindi a Luca Barbareschi, tra le prime celebrità della cultura a firmare, che ci comunica:
"Esiste ancora una sovranità popolare che condiziona se dio vuole la magistratura. In fondo solo dopo la preghiera di liberare un uomo torturato, finalmente e’ avvenuta la scarcerazione di Pittelli. C’è’ ancora una parte sana di magistrati. La democrazia e’ fatta di rispetto della libertà e non speculazione di chi ha il potere per far fuori e distruggere un Paese. Esiste un protocollo che molti hanno sposato e che è servito solo per impoverire il paese."
Segue, telegrafico ma efficacissimo, Fabrizio Cicchitto, che sul tema ha scritto e combattuto molto:
"Gratteri e' stato costretto a mollare uno dei suoi prigionieri".
Infine arriva Amedeo Laboccetta, con un commento commosso e sentito, di taglio personale:
"Giancarlo Pittelli, un amico fraterno, mio compagno di banco per 5 anni alla Camera dei Deputati, è vittima di un clamoroso errore giudiziario. Gli amici veri, che per fortuna sono tanti, lo sosterranno sempre in questa battaglia di verità e di giustizia. Forza Giancarlo. Ti voglio bene."
Ma anche sui social network sono arrivati commenti di protagonisti della campagna.
Quando Umberto Baccolo ha annunciato su Facebook la notizia in anteprima, scrivendo "PITTELLI TORNA AI DOMICILIARI! ABBIAMO VINTO ANCHE QUESTA BATTAGLIA! GRAZIE A TUTTI", subito il presidente di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini ha condiviso, commentando: "Bella vittoria! Non dimentichiamoci ora del #referendum di primavera contro gli ABUSI della custodia cautelare!!!!" e ricevendo risposta da Baccolo "Fondamentale il referendum... perché questa è solo una tappa.. non è una vittoria ad personam... deve essere una cosa per tutti, una tappa verso il referendum", il che mostra come per il mondo pannelliano sia fondamentale procedere verso il successo nel referendum perché la vittoria sul caso Pittelli si possa estendere a tutti i destinatari di custodie cautelari.
Anche la moglie di Tinto Brass, l'avvocatessa Caterina Varzi è stata tra i primi a commentare, sulla bacheca della partner di Baccolo Elisa Torresin, curatrice della pagina garantista Folsom Prison Blues, con un "Evviva" che mostra la sua soddisfazione: ricordiamo che sia lei che la sorella Vittoria che il marito Tinto erano tra i firmatari.
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