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Pizzarotti fa l’epitaffio ai 5 Stelle: ecco tutte le regole infrante dal movimento



“Game over”, “il gioco è finito”. Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, ex 5Stelle non le ha mai mandate a dire ma questa volta è più duro del solito. Con un post al vetriolo, il dissidente del Movimento, già espulso per aver osato criticare la linea di Grillo, si toglie più di un sassolino dalla scarpa, passando in rassegna tutte le regole “ferree” che sono state puntualmente disattese. Il punto di partenza, l’occasione, è il voto sulla piattaforma Rousseau sull’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso Diciotti.

La maggioranza degli iscritti, ma con una evidente spaccatura, si sono espressi in modo contrario e Pizzarotti commenta caustico: "con questa le regole a cui non si deroga sono finite". Poi passa in rassegna, una ad una, tutte le direttive che, inizialmente rigide e inattaccabili, sono poi state disattese dal Movimento. Si va dal “tutto in streaming”, in nome della trasparenza nei confronti degli elettori, a "mai alleanze con i partiti” con specifica menzione per la Lega.


Altra regola aurea con la quale si sono eretti a paladini del giusto compenso contro la casta, era «Tutti gli stipendi e le restituzioni rendicontati». Pizzarotti commenta che «li scoprono che non sanno manco controllare dei bonifici fanno sparire tutta la rendicontazione, così ora chiunque può tenere tranquillamente tutto lo stipendio». Il sindaco di Parma poi sottolinea che a dispetto dell’impegno di eleggere qualsiasi carica, c’è una sfilza di non eletti come «Il presidente, il segretario, il tesoriere, i membri del direttorio, il portavoce e i responsabili comunicazione». Anche la norma "Candidati scelti dalla base" è durata finché quelli scelti dalla base, dice Pizzarotti, sono andati bene alla dirigenza, dopodiché sostituiti d'ufficio.

Che dire poi di «Massimo due mandati, poi a casa». Il sindaco ricorda che «dopo marzo avevano detto che, se si fosse tornati al voto, si sarebbe ripresentata la stessa squadra. E anche questa vedremo come andrà a finire alla fine».


C’è poi il diktat sul «mai in televisione durato finché non ha fatto comodo andare in televisione » e il mantra «mai più governi non eletti, e poi vanno al governo con un presidente del consiglio che non si era candidato tale e con una coalizione che non si era presentata alle elezioni». Pizzarotti ricorda un altro cavallo di battaglia elettorale: “Nessun Indagato". «È durata fino al primo indagato M5s e ad ogni nuovo indagato si "corregono" le interpretazioni. Regole sempre applicate per i nemici e interpretate per gli amici».

Conclude con una serie di promesse non mantenute. "No al TAP": TAP confermato; "Niente più fondi alle scuole private": fondi alle scuole private confermati; "Niente F35 acquistati": acquisto degli F35 confermato;"Mai più condoni": fanno il condono fiscale e pure il condono edilizio. E conclude con una provocazione: «Vediamo se oltre a frasi come : e allora il piddi, non saresti stato nessuno senza Grillo, sputi nel piatto dove hai mangiato, e tante altre frasi fatte, sarete in grado di fare una serena autocritica».

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