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Immagine del redattoremarzianovellini

POLITICA E SPETTACOLO



Da quando la comunicazione ha preso il posto della specializzazione e della serietà, i

nostri politici hanno modificato i loro atteggiamenti ed hanno surclassato gli attori in

quanto ad esposizione mediatica.

Conseguentemente la RAI, i telegiornali, sono diventati schermi cinematografici per

costruire immagini, confidenze, simpatie, tanto che oggi è più facile connettersi con

Salvini piuttosto che con Favino ed è più appassionante occuparsi della fidanzata

fantasma di Di Maio che della nuova morosa di Scamarcio.

Non si sono accorti, i nostri eroi, che il troppo stroppia, e che l’assenza di

programmi, di tesi, di conoscenze, alla lunga non può che erodere la popolarità,

come quando un attore, dopo aver recitato in troppi film di modesto successo,

diventa indigesto al pubblico.

E’ uno spettacolo miserabile vedere che quando un capo politico si avvicina alle

telecamere, i suoi compagni si allontanano e lui aumenta l’andatura per risultare

solo ed impetuoso, ed è penoso lo sguardo del politico che non guarda mai chi ha di

fronte ma sempre quelli che stanno dietro, come per far capire che Lui ha una

visione metafisica dell’ambiente.

Complici degli atteggiamenti sono i giornalisti, che mai fanno vedere le automobili

dei politici con autisti e guardiaspalle, per non creare invidie o rancori, un po’ come

non vediamo mai le supercar dei calciatori.

Eppure tutti i protagonisti di questa fiction sono follemente attratti dal subdolo

potere delle sirene e degli arrivi plateali, pronti a diminuire l’effetto visivo se

arrivano in un posto pericoloso ma pronti anche a dimostrare che loro sono i capi a

chi cercasse di infastidirli.

Anche i sindacalisti hanno un loro costume preferito: niente cravatta, un golf blu un

po’ liso, possibilmente uno zainetto. Mai autisti.

Enrico Letta guadagna 600 mila euro l’anno, è deputato, e per ora capo del P.D. Se

anche perdesse le elezioni, non gli cambia la vita.

Poi ci sono coloro che lavorano nell’ombra, che non vedi spesso, perché hanno

preferito il potere occulto: l’inventore di questo sistema Gianni Letta, Franceschini,


Guerini. Ma esistono anche politici umili e seriosi, che hanno scelto questo lavoro

per passione, e tecnici capaci, che sono già contenti di come vivono, Maurizio Lupi,

Daniele Franco, Roberto Cingolani, e perché no, sopra tutti Mario Draghi che di

pubblicità non ha bisogno.

Ovviamente il re delle televendite politiche è Silvio Berlusconi, l’inventore dei filtri,

delle cornici, dell’ordine, un vero uomo di spettacolo che ha dimostrato al mondo

che con le televisioni si può governare, un po’ come abbiamo visto in un bellissimo

film di James Bond. Purtroppo non abbiamo un agente segreto capace di

intervenire, ed il nostro oligarca nazionale non ha dimenticato come si fa

demagogia.

Oggi è morto Godard, Veronov un altro dirigente russo antipatico a quell’essere

perfido di Putin ed è scomparso Riello a 60 anni.

E’ passato un altro giorno.


di Michele Lo Foco

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