I dati di un anno di violenza di genere in Monza e Brianza.
Mentre i carabinieri si stanno recando a donare simbolicamente delle mimose in una struttura protetta in provincia, l’ennesimo racconto di violenza contro una donna, umiliata e picchiata dal compagno che diceva di amarla.
Nel giorno della Giornata internazionale dei diritti della donna, il Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza non può non volgere la propria attenzione al triste e quanto mai attuale fenomeno della violenza di genere. L’impegno, quotidiano e costante, delle donne e degli uomini con gli alamari è a 360 gradi ed è volto a cogliere ogni minimo segno per intervenire il prima possibile nei numerosi casi di atti persecutori e violenza domestica.
La mole di interventi dei carabinieri raccontano che le richieste d’aiuto, le segnalazioni, gli episodi di violenza domestica sono quotidiani. I numeri che in un anno (8 marzo 2021 – 8 marzo 2022) può raccontare l’Arma in provincia di Monza e della Brianza sono impressionanti:
- 404 codici rossi attivati;
- 381 uomini denunciati in stato di libertà;
- 19 arrestati in flagranza di reato;
- 84 esecuzioni di misure cautelari dell’a.g.
Meno di una settimana fa l’episodio di una moglie accoltellata in strada a Limbiate (MB) dal marito successivamente arrestato dai carabinieri della Compagnia di Desio.
Ieri il racconto della vittima di atti persecutori che per scappare dall’inseguimento dall’ex era stata costretta a cercare rifugio dentro una caserma dei carabinieri.
Oggi l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Seregno (MB) nei confronti di un 55enne, un mese dopo aver accolto una donna già vittima di violenza, ha progressivamente mostrato la vera natura di sé in una terrificante escalation di violenza culminata con la lesione delle vertebre della donna, provata psicologicamente al punto da non esser riuscita mai a trovare la forza di sporgere denuncia. Il caso ha voluto che il suo cammino si imbattesse nei carabinieri che sono andati a fondo alla vicenda, indagando anche sugli episodi passati, fino ad arrestare l’uomo.
Simbolicamente, come gesto di profondo rispetto e sentita solidarietà verso le donne che hanno subito violenza, quest’oggi dei nuclei di carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza si sono recati prima presso l’Ospedale di Desio a consegnare un mazzo di mimose alla donna accoltellata la settimana scorsa, ancora oggi ricoverata, e poi a donare altre mimose presso una struttura di protezione per donne vittime di violenza tra le quali l’ultima è una giovane donna dell’est Europa che, giunta in Italia con il proprio marito connazionale, aveva provato a scappare e tornare al suo Paese. Lì aveva dovuto scontrarsi con la propria famiglia d’origine che l’aveva costretta a tornare con il proprio marito. Per anni ha dovuto subire maltrattamenti e violenze d’ogni genere anche di natura sessuale – per le quali era rimasta non volutamente incinta –, con accessi al pronto soccorso sempre giustificati con cadute accidentali dalle scale e incidenti domestici, fino a quando, grazie alla segnalazione di un’amica un giorno i carabinieri, mentre era sola in casa con la propria figlia piccola, le hanno bussato alla porta e lei, senza pensarci su, ha fatto le valige e si è rifugiata presso la struttura protetta dove oggi si trova.
L’Arma dei carabinieri – #PossiamoAiutarvi – ha da tempo creato sul suo portale un’aggiornatissima area dedicata al Codice Rosso facile da raggiungere al link “Codice Rosso (https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codice-rosso)” con specifiche sezioni dedicate ai maltrattamenti e gli atti persecutori (oltre che a quelle dedicate specificatamente al revenge porn, alla violenza sessuale, agli atti persecutori e al bullismo e cyberbullismo) nonché un test di autovalutazione elaborati dagli esperti del Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche per rilevare i maniera semplice e rapida i segnali del livello di violenza subita.
Le sezioni sono intuitive e di facile consultazione e spiegano cosa sono i reati del c.d. “codice rosso” e come affrontarli comprendendo tutte le informazioni a tutela della vittima e una serie di suggerimenti e consigli utili:
- Non confidare sui cambiamenti di carattere e di comportamento promessi da un partner violento;
- Non lasciarti influenzare negativamente dalle sue offese e dalle sue minacce;
- Non provare sensi di colpa per i figli, ricordati che è meglio vivere con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto;
- Se sei ferita e hai dei lividi vai al Pronto Soccorso di un ospedale ove sono stati predisposti percorsi preferenziali dedicati alle vittime di violenza (c.d. Percorsi per le donne che subiscono violenza) che garantiscono una tempestiva e adeguata presa in carico delle donne a partire dal triage e fino al loro accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici e privati dedicati presenti sul territorio di riferimento al fine di elaborare, con le stesse, un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto per la fuoriuscita dalla esperienza di violenza subita. Sono coinvolti nel percorso anche le/gli eventuali figlie/i minori della donna, testimoni o vittime di violenza, tenuto conto della normativa riguardante i minori e delle vigenti procedure di presa in carico socio-sanitaria delle persone minorenni.
- In caso di emergenza: Chiama il numero di pronto intervento 112 appena possibile;
- In caso di supporto e richiesta informazioni: Chiama il 1522 e rivolgiti ad un centro antiviolenza ove potrai ricevere assistenza legale e psicologica.
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