Cerimonia di consegna in programma l'8 maggio alle 18 presso le Scuderie del Quirinale.
Si terrà mercoledì 8 maggio, alle ore 18, presso le Scuderie del Quirinale, la consegna del “Premio nazionale Aidr per la diffusione della trasparenza e dell’etica nella Pubblica amministrazione”. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è promossa dall’Associazione italian digital revolution (www.aidr.it) e ha lo scopo di prevenire e contrastare l’illegalità nella P.a., attraverso la crescita della cultura digitale nel Paese e nel rispetto dei principi di legalità, di trasparenza e di responsabilità sociale.
Il premio. Il premio è conferito annualmente alle prime tredici Pubbliche amministrazioni centrali e locali che si sono contraddistinte per aver messo in atto concrete azioni di innovazione tecnologica, accessibilità, trasparenza amministrativa e contrasto alla corruzione. La loro selezione avviene attraverso l’azione di un software dedicato, realizzato per la parte di analisi trasparenza e anticorruzione dalla Tecnoter mentre per la parte analisi social dalla Resi entrambi partner dell’Aidr, che verifica la presenza dei requisiti previsti dal regolamento, interroga i siti web ed assegna un tasso percentuale di copertura. Il coordinamento esecutivo delle attività è assicurato da un Comitato tecnico-scientifico, composto da esperti di chiara fama ed esperienza sui temi della legalità e trasparenza, presieduto dal professor Vincenzo Scotti.
Le categorie. Tredici le categorie di enti individuate: un Comune fino a 5.000 abitanti; un Comune compreso tra 5.001 e 20.000 abitanti; un Comune con oltre 20.001 abitanti; un’amministrazione provinciale; una Regione; una pubblica amministrazione centrale da individuare tra ministeri, agenzie fiscali e presidenza del Consiglio dei ministri; un ente di previdenza; un’Azienda sanitaria locale; un ente di ricerca; una Camera di Commercio; un’azienda ospedaliera; una università; una tra le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Inoltre, verranno attribuiti due riconoscimenti speciali: “Premio Aidr per la diffusione opendata nella P.A.” e “Premio Aidr per la diffusione della comunicazione social nella P.A.”.
Gli ospiti. Ciascun premio verrà consegnato da una delle autorità presenti in sala. Tra esponenti di governo, magistrati e ufficiali delle forze armate, figurano: il ministro Riccardo Fraccaro, il viceministro Laura Castelli, i sottosegretari Mattia Fantinati, Vincenzo Zaccano, Claudio Durigon, Gianluca Vacca, Vito Crimi; il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema; il comandante del Nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza, Gaetano Scazzeri; la componente del Consiglio Superiore della Magistratura, Paola Maria Braggion; il magistrato e Presidente del Tribunale di Latina, Caterina Chiaravalloti; il magistrato e Consigliere per gli affari giuridici del Presidente del Senato, Claudio Maria Galoppi, il Generale dell’Arma dei Carabinieri e Responsabile per l’anticorruzione e la trasparenza, Paolo D’Ambola; il generale (Ministero Difesa) Camillo Sileo; il Comandante del Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza, Gaetano Scazzeri; il Commissario straordinario del governo per l'attuazione dell'Agenda Digitale, Luca Attias e S.E. Monsignor Gianfranco Girotti. Conduce la cerimonia di consegna del premio la giornalista parlamentare del Tg2 RAI, Maria Antonietta Spadorcia.
L’Aidr. “Il premio Nazionale Aidr costituisce un primo passo verso il miglioramento dei servizi della P.A. – spiega il presidente dell’Associazione, Mauro Nicastri -. Il software che abbiamo sviluppato getta le basi per confrontare le pubbliche amministrazioni dal punto di vista della trasparenza e della prevenzione della corruzione. Una amministrazione trasparente è un’amministrazione che conosce bene i suoi dati, il suo patrimonio informativo e quindi è in grado anche di dialogare e di mettersi in relazione, in modo efficace non solo con le altre amministrazioni, ma anche con i cittadini e le imprese”. “Non dobbiamo mai dimenticare che non basta implementare tecnologie innovative, ma è necessario che esse siano effettivamente diffuse e conosciute da tutti”, conclude.
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