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Profughi in rivolta sociale in un hotel di Toscolano Maderno




La riconoscenza, si sa, non è di questo mondo e la maledizione degli uomini è che essi dimenticano. Così, ancora una volta, si sono sollevate le proteste dei “richiedenti asilo” sempre più numerosi in un Paese, il nostro, ormai sull’orlo della crisi.


Trentacinque profughi, tutti maschi dai venti ai trent’anni, hanno manifestato con forza davanti all'albergo "Tre lampioni", dove alcuni sono ospitati da quasi tre anni a Toscolano Maderno nel Bresciano. L’origine della protesta sarebbe da ricercarsi nelle condizioni igienico-sanitarie che i migranti non considerano dignitose e nel pretendere il rispetto dei tempi burocratici previsti per la valutazione del loro status, inoltre protestano per quella che ritengono essere trascuratezza dal punto di vista medico, con poca attenzione ad accompagnare dal medico chi sta poco bene dei loro.


Durante il presidio di protesta, i trentacinque hanno affisso sulla facciata dell'hotel un drappo che reca scritto tra le altre cose: «Siamo stufi di vivere in questa m...da di struttura», azione che non ha mancato di suscitare ondate di commenti sui social, ovviamente. Inoltre l'hotel "Tre lampioni" è stato recentemente escluso dal nuovo bando per l'affidamento dei progetti di accoglienza con decreto della Prefettura per mancanza di requisiti, e così entro il 31 dicembre, i richiedenti asilo provenienti da nazioni come Nigeria, Senegal Mali e Guinea Bissau dovranno quasi certamente essere trasferiti in un altro alloggio.


Gli ospiti dell’albergo dicono che vorrebbero fosse loro insegnato l’italiano e che vorrebbero anche lavorare, ma che non vengono messi nelle condizioni di farlo. Qualcuno tra loro ha anche lamentato uno scarso impegno da parte dei dipendenti della struttura e degli stessi operatori, accusati di volersi arricchire a loro spese.


L’intervento delle forze dell’ordine ha comunque fatto rientrare la protesta.

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