È una storia disperata, da vivere al contrario, a partire dalla fine. Dalla fine di due giovani donne uccise e dall'orribile video pubblicato sui social che testimonia in maniera macabra l'inequivocabile esito deciso dai suoi aguzzini. Che uccidono per l'Islam.
Louisa Vesterager Jespersen e Maren Ueland erano due ragazze, rispettivamente di 24 e 28 anni; la prima danese, la seconda norvegese. Si erano conosciute alla University of South-Eastern Norway, volevano diventare guide turistiche, e per questo avevano anche seguito il corso di "attività all'aperto e orientamento culturale".
Sono state uccise il 17 dicembre in Marocco, mentre campeggiavano sotto il monte Atlante. I loro corpi sono stati ritrovati, stuprati e sgozzati, in una remota area di Jbal Shamharouch, nella regione di Imlil, 40 km a sud di Marrakech; una regione molto frequentata dai turisti occidentali, e che veniva ritenuta al sicuro dalla violenza dei terroristi islamici. Qualcuno ha raccontato che una delle due ragazze è stata ritrovata morta nella sua tenda, l'altra all'esterno, e che poco prima erano in compagnia di uomini del posto.
Le autorità inquirenti all'inizio hanno taciuto il duplice delitto, forse per non impressionare chi ha già deciso di passare le sue vacanze invernali in Marocco. Ma non si poteva mantenere il segreto dopo la pubblicazione del video dell'esecuzione. Inoltre è stato anche trovato su un account Twitter il video dei quattro presunti autori del massacro mentre giurano, a volto scoperto, fedeltà all'Isis davanti alla bandiera nera, prima di compiere il loro efferato gesto.
Agenzia Nova, che cita fonti ufficiali marocchine, li identifica come Abderrahmane Khayali, idraulico 33enne; Abdessamad Joude, venditore ambulante di 25 anni; Rachid El Afati, 33 anni, anche lui venditore ambulante e Younes Ouaziyad, falegname 27enne. Tutti conosciuti dalla polizia marocchina per le loro simpatie verso il radicalismo islamico. Uno di loro era stato arrestato lunedì, gli altri tre ieri, mentre cercavano di darsi alla fuga su un bus diretto da Marrakech ad Agadir, i machete nascosti sotto i sedili.
Gli inquirenti marocchini stanno lavorando per verificare l'autenticità del video, ma i servizi di intelligence danesi ne sono già certi. Si muove anche la politica, col primo ministro danese, Lars Loekke Rasmussen, convinto che l'omicidio può essere considerato «politicamente motivato e quindi un atto di terrorismo. Ci sono ancora forze oscure che vogliono combattere i nostri valori, non dobbiamo arrenderci».
Difficile pensare che l'attacco sia rivolto espressamente ai paesi di origine delle due ragazze. Più facile che siano state le prede più facili da braccare e sacrificare. Nel video infatti le ragazze implorano pietà, inascoltate dai loro boia, mentre uno di loro, per giustificare l'inutile massacro, dice: «È per i fratelli di Hajin», l'ultima roccaforte dell'Isis in Siria, al confine con l'Iraq, recentemente conquistata dalle Forze siriano democratiche.
Toccante la lettera pubblicata su Facebook dall'ex fidanzato di Louisa Vesterager Jespersen, Glen Martin. Ne riportiamo alcuni stralci.
«Migliaia di candele possono essere accese da una singola candela. Tu eri quella singola candela, Louisa. ... Cara Incredibile Lulu, ... piena di energia, fascio di gioia, inclusiva, premurosa. ... Eri così curiosa e tutto ti affascinava. Non riesco nemmeno a contare quante volte siamo stati in un viaggio insieme e mi sono voltato mentre tu eri alle mie spalle perché dovevi guardare più da vicino un bel fiore, ammirare un panorama o qualcosa di cui chiunque altro non si sarebbe curato. Vedevi la bellezza in ogni dettaglio ... Mi spezza il cuore al pensiero che qualcuno ti abbia fatto del male, hai sempre visto il meglio delle persone e hai tirato fuori il meglio dalle persone intorno a te ...
La tua vita potrà anche non essere stata lunga, ma è stata ricca di esperienze. Se volevi qualcosa, era molto difficile fermarti. Hai viaggiato in tutto il mondo e non ti sei mai fatta fermare dai pericoli. Hai fatto quello che volevi ed eri tosta. Vivrai nel cuore di tutte le persone che hai incontrato attraverso il viaggio della tua vita. Ti porterò con me per il resto della strada e ti accompagnerò sulle montagne e lungo i fiumi che non hai mai potuto vedere. ... una parte di me è morta lunedì mattina, ma significa anche che una parte di me è con te ovunque tu sia ora. Non importa quanto tu sia sola, sarò lì con te e tu con me. Ti auguro buona fortuna nel tuo viaggio più lontano, ovunque ti porti. Non ti dico addio, sarà una riunione tra amici ❤ Il tuo Gleno».
di Paolo dal Dosso
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