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Rai: l'attacco a Fazio è un'arma di distrazione, problema sono i risultati pessimi della De Santis



D’accordo, Fabio Fazio guadagnerà pure troppo per quello che fa in Rai. Si tratta pur sempre del Servizio pubblico. Ma questa sorta di assalto frontale della Lega, in particolare del suo leader Matteo Salvini, nei confronti del conduttore di Che Tempo che fa, ha le stesse caratteristiche delle armi di distrazioni di massa. Concentro il fuoco su un bersaglio politicamente scorretto, ma gradito al grande pubblico, per evitare che l’attenzione del mondo si concentri su tutto il resto. Per esempio i non esaltanti risultati di Rai Uno, il canale guidato dal direttore Teresa De Santis, indicato dalla Lega, o le porte aperte agli esterni mentre vengono chiuse agli interni, che meriterebbero maggior attenzione.


La Lega, grazie anche all’opera del presidente Marcello Foa, leghista organico e con il filo diretto con Salvini al punto da operare come amministratore delegato ombra al posto di Salini, vuole affrontare la parte calda della campagna elettorale per le prossime europee avendo il massimo controllo della tv pubblica. Non a caso il consiglio di amministrazione sta tenendo nel congelatore le nomine dei vice direttori di di rete, non avendo trovato l’accordo con il Movimento 5 Stelle. Il tema, all’interno della Rai, è molto sentito dato che da questo giro di nomine dipendono gli equilibri non solo interni, ma gli stessi azionisti della maggioranza. Avere un vice in più o in meno significa controllare più o meno programmi attorno ai quali ruotano gli appetiti di chi vuole entrare in Rai e ancora non c’è riuscito. Passate tutte le feste i giochi potrebbero riaprirsi e non detto che non ci siano sorprese. Soprattutto se il consiglio di amministrazione riuscirà a inserire il tema delle nomine nell’agenda dei lavori. Da quel passaggio si capirà molto sul futuro della Rai.


di Alberto Milani

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