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Rai, polemiche per il saluto all’attentatore di Togliatti mentre Luxuria fa una lezione transgender


Mara Venier

Che strano mondo è la Rai, davvero strano. Tanto strano da sembrare un altro mondo. Dove può succedere, ed accaduto su Rai uno, che ad una conduttrice esperta ed amata come Mara Venier venga rinfacciato un gesto di civiltà, solo perché i comunisti, si esistono ancora e sono pure più permalosi di prima, saluti un uomo di 90 anni, autore dell’attentato a Togliatti. Mentre l'illuminata Rai tre conceda la seconda serata a Vladimir Luxuria per fare una lezione ai bambini sui transgender. Pura follia essendo senza contradditorio e, soprattutto materia da maneggiare con cura. Non da buttare in farsa. Come è accaduto su Rai uno. Si badi bene il gesto rinfacciato alla Venier era legato alla presentazione di un libro, non altro, ma per la sinistra si è trattato di lesa maestà. Per dire. «È sconcertante che si scambi un capitolo ormai lontano per un episodio accaduto qualche giorno fa, come se Pallante avesse ancora fra le mani l’arma fumante e andasse, lui, in tv, a rivendicare l'attentato», afferma Stefano Zurlo in un articolo pubblicato su 'Il Giornale' a proposito delle polemiche scatenate dal saluto che Mara Venier ha rivolto dallo studio di 'Domenica In' ad Antonio Pallante, attentatore di Togliatti.


In studio se ne parlava proprio perché, Zurlo era ospite della trasmissione per presentare il suo libro appena uscito 'Quattro colpi per Togliatti', che ricostruisce la storia drammatica dell'attentato e quello che ne seguì. «Sono passati quasi 71 anni, ma per qualcuno la storia non esiste. C'è solo la cronaca, con le sue polemiche di giornata», scrive Zurlo commentando le reazioni indignate di esponenti del Pd e della consigliera d'amministrazione Rai Rita Borioni. Zurlo fa notare come «assassini, criminali, terroristi che hanno ucciso, tutti pronti a entrare e uscire dalle porte girevoli della tv di Stato, dei convegni e delle cattedre», «fra una comparsata e l'altra non hanno nemmeno il tempo per chiedere scusa, anzi perdono, come Pallante che, per inciso, ha finito di scontare la pena a Natale 1953. Sessantacinque anni fa». Dunque i conti con la giustizia sono chiusi e quelli con la storia ampiamente saldati. Ma in Rai non se ne sono accorti. Tanto che il direttore di Rai uno, la solerte ex giornalista del Manifesto Teresa De Santis, non ha sentito il bisogno di difendere la Venier, come ci saremmo aspettati. Avere una conduttrice cosi, che compete e batte Barbara D’Urso, in crisi di ascolti soprattutto con la fiction la dottoressa Gio', un floppone epocale, è un valore aggiunto non un problema. Da mettere sotto tutela come vorrebbe la direttora. Roba da minculpop. Ovviamente il processo verrà fatto a domenica in, non certo a Rai tre. Che strano mondo è la Rai…


di Alberto Milani

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