Per ora è l’unica rete della Rai che si muove. Pur fra alti e bassi, l’encefalogramma dello share di Rai due non è mai piatto. Segno che sperimentare serve. E allora prepariamoci ad un'altra novità. Enrico Lucci torna con una versione aggiornata e in formato docufilm di 'Realiti Sciò', andato in onda nel 2018, che lo ha visto suggellare, la 'storica pace' tra Emilio Fede e Lele Mora sulle coste della Sardegna: lunedì 18 febbraio alle 21.20 su Rai2, con la regia di Umberto Alezio. Il docufilm unisce e integra, con nuovi materiali e immagini inedite appena girate, le tre puntate della striscia quotidiana con cui il pirotecnico condutture, ex iena, ha esplorato la realtà, tra normale e paradossale: un viaggio alla scoperta di cosa succede e di come ci si sente una volta che si è persa la celebrità e il centro della scena, di come sia proseguito il rapporto tra Fede e Mora.
È un racconto originale dell'ultimo ventennio della scena politica e non, attraverso le storie e le vicissitudini reali dei protagonisti. Lucci nella prima parte del docufilm vive una giornata tipo con Emilio Fede, intervistandolo nella sua casa di Milano 2 che si trova a pochi passi dalla redazione storica del Tg4. L’obiettivo dell’ironico provocatore è quello di capire cosa fa oggi l'ex direttore tra sedute al centro estetico e impegni televisivi sulle reti locali lombarde. Ci sarà da ridere. Fa sorridere invece l’ennesima polemica contro gli spot del governo rilanciata dai parlamentari dem Davide Faraone e Michele Anzaldi, rispettivamente capogruppo Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai. « Dopo la presa di posizione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la Rai interrompa la messa in onda degli spot del governo su reddito di cittadinanza e quota 100». I due esponenti del hanno inviato una lettera al presidente della tv pubblica Marcello Foa e all'amministratore delegato Fabrizio Salini. «A seguito dell'esposto presentato dai componenti del gruppo parlamentare del Pd della commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi», ricordano Faraone e Anzaldi, «il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, mediante comunicato stampa, ha reso noto che 'in merito alle modalità di trasmissione e ai contenuti di taluni messaggi diffusi dalla concessionaria quali messaggi di utilità sociale ovvero di pubblico interesse, ha inviato alla Rai le proprie preliminari valutazioni'. L’Autorità Garante ha, quindi, preso atto della fondatezza delle obiezioni rappresentate mediante il richiamato esposto presentato a seguito della messa in onda, nel corso del Festival di Sanremo, di ben due messaggi d'informazione del Governo aventi ad oggetto il 'reddito di cittadinanza' e 'Quota 100'». «In considerazione delle valutazioni negative espresse dall’Autorità garante per le comunicazioni, con la presente, si chiede l'immediata interruzione della messa in onda dei messaggi pubblicitari del governo», concludono i parlamentari dem, «aventi ad oggetto il 'reddito di cittadinanza' e 'Quota 100', al fine di garantire ai cittadini utenti informazioni verificate e fondate e con il massimo della chiarezza, come da missione del servizio pubblico radiotelevisivo in ottemperanza del Contratto di servizio». Insomma anche il governo deve rispettare le regole del gioco perché la Rai è di tutti e non solo cosa loro…
di Alberto Milani
Comentários