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Regionali, Callipo: «Nessuna promessa elettorale, consegnerò una regione a servizio dei calabresi»


Pippo Callipo, sostenuto dal Pd, dopo 30 anni di attività imprenditoriale, scende in campo e si candida alla presidenza della Regione. Il noto imprenditore del tonno vibonese, ex presidente Confindustria Calabria e Cavaliere del Lavoro racconta a Spraynews il motivo della sua scelta e quali sono i punti di quella che lui chiama la sua “rivoluzione” per dare la Calabria ai calabresi.


Come mai un imprenditore come lei è sceso in politica, da quale emergenza si è sentito sollecitato?

«Guardi le emergenze in Calabria sono tante, la stessa Calabria è un’emergenza, però è possibile eliminare questa criticità e io sono convinto che lo possiamo fare direttamente e benissimo noi calabresi senza il supporto di persone che vengono da fuori ed io sono sceso in campo perché arrivato ad un punto con la mia attività da imprenditore e sollecitato da un ragazzo di 17 anni che mi ha chiesto se mi sentivo responsabile di questa situazione congiunturale politica. Ci ho riflettuto un pò prima di rispondere, in effetti no, non mi sento responsabile perchè ho svolto la mia vita nel sociale, come imprenditore e sempre nel territorio, ma devo ammettere che la mia coscienza è stata un pò punzecchiata da questa domanda e ho deciso che non potevo girarmi dall’altro lato e lasciare la terra che amo e le persone che amo in questa situazione e che potevo spendermi per questa causa. Mi sono girato dalla parte giusta, ho fatto un comunicato dichiarando la mia scesa in campo. Il Pd si è alleato con noi e mi ha seguito perchè condivideva il mio operato e il mio pensiero il mio programma e quindi stiamo facendo questa campagna elettorale improntata proprio su quella che io chiamo una “rivoluzione”».


Di conto però Salvini è convinto di avere la vittoria già in tasca sull’esito delle elezioni in Calabria.

«Guardi queste sono delle presunzioni. Noi stiamo lavorando, la gente ci capisce, noi siamo del territorio e parliamo lo stesso linguaggio dell’elettorato calabrese, quindi stiamo andando avanti. Salvini è un “selfista” presuntuoso, ma a noi non interessa, lasciamo lui e i leghisti al lato con il loro spazzaneve e noi andiamo avanti come un rompighiaccio, non c’è ostacolo che ci ferma».


Trova quindi impossibile che un partito notoriamente “del nord” trovi consenso proprio al sud?

«Guardi noi abbiamo il nostro programma, io parlo di rivoluzione, di stravolgimento radicale del sistema che è stato impostato, fatto nascere e crescere in Calabria fino ad ora, quello del clientelismo che ha portato a servire i calabresi, a renderli sudditi. Io parlo di rivoluzione, di rendere liberi i calabresi ad esercitare tutti i loro diritti come previsto dalla Costituzione Italiana. Oggi non è cosi. Io dico ai calabresi tutti che non abbiamo bisogno di conquistatori che vengono da fuori ad insegnarci come vivere. Noi abbiamo realizzato tutta l’economia e lo sviluppo del nord Italia, Piemonte, Lombardia, Veneto e non solo. I calabresi lo hanno fatto con le braccia prima e lo stanno facendo con le menti adesso, se lo facciamo fuori perchè non dovremmo farlo in Calabria, a casa nostra? Ci riusciremo tranquillamente a farlo. Abbiamo tantissime professionalità, tantissime persone oneste e non abbiamo bisogno di questa gente che ci dice che “bisogna arginare i calabresi, che non trabocchino fuori dai confini della regione”. Come mai non ce lo dicevano anni fa quando le nostre braccia servivano a creare la ricchezza al nord?».


Parla di rivoluzione e di un programma ben chiaro e strutturato. Mi dice quali sono i 3 punti base del vostro programma?

«Innanzi tutto la riorganizzazione della burocrazia, quella che spesso io ho definito “la mafia con la penna”, poi abbiamo un grande problema con la sanità e con le infrastrutture e potrei continuare all’infinito. Abbiamo da rilanciare il turismo e da rilanciare l’agricoltura perche è stata tenuta bloccata e quindi non sono stati assegnati nemmeno gli assessori».


Non è possibile cambiare tutto contemporaneamente, avrà dato delle priorità al suo programma, quali sono le prime tre rivoluzioni che metterà in atto se vince le elezioni?

«Burocrazia, sanità e infrastrutture. Ma vede io non parlo di rivoluzione a caso, è vero che non si può fare tutto insieme e subito nei primi fatidici 100 giorni, però si può cominciare questo cambiamento su tutti i fronti immediatamente. Io ho carta bianca per nominare gli assessori e se vinco le elezioni nominerò persone che professionalmente saranno all’altezza di dirigere gli assessorati. Non ho impegni con compari, commare o con altri personaggi che non servono a niente. Non ho fatto promesse elettorali, quindi sarà una giunta non dico tecnica, ma tecnico politica a servizio dei calabresi».



di Camilla Taviti

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