“Di nuovo a Forza Italia, ma difendo la legge Zan e l’uguaglianza dei bambini”
“Sono tornata a Forza Italia, ma sui diritti civili e sociali non arretro”
“Appalti al ribasso? In Italia cala tutto, meno il numero dei morti sul lavoro”
Polverini è tornata a casa…
Sì, sono tornata a casa, ma non è che fossi andata in qualche altro partito. Io avevo detto che Forza Italia in quel momento avrebbe dovuto offrire la propria disponibilità e sostenere il Governo, dopo che c’era stato anche l’appello del Capo dello Stato. Mi sembrava assurdo che si andasse al voto nel pieno della pandemia. Il centrodestra, Forza Italia compresa, sosteneva che bisognasse, invece, tornare alle urne. Avevo votato la fiducia a Conte per dare al Presidente della Repubblica e al Paese il segnale che comunque c’erano delle persone responsabili, disponibili, anche in dissenso dal loro partito, a mandare avanti un Governo per scongiurare il rischio di elezioni anticipate. Dopodiché…
Dopodiché…
Dopodiché il Governo Conte non è riuscito a trovare i numeri e Forza Italia, contrariamente a quanto aveva sostenuto fino ad allora, ha deciso di appoggiare il Governo Draghi insieme alla Lega. Le condizioni, per cui io avevo votato, in dissenso da Forza Italia, la fiducia al Governo Conte, erano venute meno.
Per quanto tempo è stata fuori di casa?
Dalla fine di gennaio fino a maggio. Qualche mese, niente di che. Non ho peraltro mai rotto i rapporti con Forza Italia, con il suo gruppo parlamentare e soprattutto con i militanti del territorio, con i quali mi sono sempre interfacciata. Sia con quelli che sapevano sia con quelli che ignoravano la mia uscita di casa. Non tutti sono concentrati, come vogliamo spesso credere, su certe cose, soprattutto quando in certi momenti hanno ben altro a cui pensare. Ho sentito alcuni colleghi che si domandavano e mi domandavano che cosa ci facessi ancora fuori dal gruppo. Poi è arrivata la telefonata del presidente Berlusconi.
E gli ultimi dubbi si sono dissolti. Come l’ha convinta?
Ha esordito dicendomi che noi due ci eravamo voluti sempre bene e che gli era tanto dispiaciuto fossi andata via soprattutto per questo, al di là del risvolto politico. Il rapporto con lui va sempre oltre la politica perché ha un’attenzione speciale per le persone a cui è affezionato e io sicuramente rientro fra quelle Il Presidente ha aggiunto naturalmente che le condizioni per le quali era venuta meno la mia presenza nel partito non c’erano più e che quindi, secondo lui, poteva essere il momento giusto per rientrare e così ho fatto. Non mi sono fatta pregare troppo.
Si renderà conto che il suo ritorno a casa è in controtendenza. Molti dei fedelissimi, penso ad esempio a Giovanni Toti, Maria Rosaria Rossi e Laura Ravetto, se ne sono andati. Chi riparando in un partito limitrofo. Chi fondando o aderendo a un partito nuovo. Perché si cambia strada? Forse perché i numeri di Forza Italia sono cambiati? O perché Silvio Berlusconi è avanti con gli anni?
Guardi, la mia uscita è stata diversa da quella dei colleghi. Loro hanno deciso di abbandonare la casa per andare in un’altra casa. E’ chiaro che Forza Italia era un partito che ha raggiunto percentuali di consenso altissime e oggi fare i conti con percentuali diverse non è facile. Come mi ha fatto notare un giovane militante di Forza Italia, c’è voluto tanto coraggio per uscire, ma ce n’è voluto sicuramente molto di più per rientrare. Ancora una volta ho voluto fare un gesto coraggioso, diciamo così. Detto questo, non credo che qualcuno abbia lasciato Forza Italia perché, come ha detto lei, il Presidente Berlusconi è invecchiato. Sarebbe, in tutta sincerità, un gesto vile. Mi auguro che chi è andato via lo ha fatto per convinzioni politiche, magari perché in tante cose non ci si ritrovava più. Io, come credo saprà, dentro Forza Italia le mie battaglie le sto combattendo. In assoluta solitudine in alcuni casi. Ho votato leggi che, secondo me, Forza Italia in altri momenti avrebbe votato e che ora, forse per inseguire la Lega e Fratelli d’Italia, non vota più. Penso che ci sia ancora lo spazio per combattere all’interno e dimostrare che Forza Italia ha ancora dentro di sé una componente liberale e moderata.
In che cosa si sente diversa da Forza Italia per come è diventata?
Guardi, io innanzi tutto ho una mia posizione per quanto riguarda i diritti legati al lavoro, che viene dai trenta anni di vita vissuta nel sindacato. Ho combattuto per i diritti e non ho mai smesso di farlo. Per fare un esempio, la mia posizione sulla revoca del blocco dei licenziamenti non è quella che Forza Italia ha auspicato. Forza Italia è più sulla posizione del presidente della Confindustria Carlo Bonomi. Io, invece, mi trovo più su una posizione molto diversa, che peraltro in questi giorni ha preso anche Matteo Salvini. Le mie posizioni autonome riguardano i diritti in generale. Io nella scorsa legislatura ho votato le unioni civili e ho presentato una mia proposta di legge, ribadita anche in questa, sulla cittadinanza. Nella legislatura in corso ho votato la proposta di legge Zan contro l’odio di genere e verso i disabili.
E’ quindi favorevole anche allo Ius Soli?
Io ho presentato una proposta di legge che non è lo ius soli e che guarda caso era il testo sul quale poi si era arrivati per mediazione nella scorsa legislatura. Secondo la mia proposta, i bambini non acquisiscono la nazionalità per nascita, ma perché hanno fatto un percorso di istruzione. In questo caso andando a scuola nel nostro Paese e, quindi, sposando in qualche modo la nostra cultura. Queste cose un tempo dentro Forza Italia le condividevano in tanti. Ora siamo rimasti in molti di meno, ma continuiamo a combattere.
Siamo rimasti in tre sulla strada longa longa di Girgenti, diceva una famosa canzone di Domenico Modugno… Dentro Forza Italia, ma in piena autonomia…
Assolutamente sì. Nella mia vita ho sempre fatto le mie battaglie e continuerò a farle.
A proposito di battaglie, non mi ha detto nulla sugli appalti al ribasso e sui subappalti selvaggi.
Non mi dica che è favorevole?
Guardi, per una pura coincidenza, legata al calendario dei lavori parlamentari, io su questo ho espresso il mio dissenso nel giorno stesso in cui ho ripreso il mio posto nei ranghi di Forza Italia. La vita dei lavoratori è ogni giorno a rischio. In questo Paese sono scese tutte le percentuali, compresa quella sull’occupazione. L’unica cosa che non scende mai sono i morti sul lavoro. Quando si va al massimo ribasso, si interviene anche sul costo del lavoro. E’, quindi, molto importante che si sia riusciti a ottenere un passo indietro sul massimo ribasso.
Le direi bentornata a casa, ma mi sembra, come dire, sia in una stanza tutta sua…
Non fa niente. Sono ormai abituata. La cosa più importante è che sono di nuovo a casa mia.
di Antonello Sette
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