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Riforma della giustizia, Malan: “Difficile che Ermini possa sostenere il cambiamento”


SEN. LUCIO MALAN A SPRAYNEWS.IT: “SERVE RIFORMA GIUSTIZIA E CSM E ANCHE INCHIESTA PARLAMENTARE. DIFFICILE CHE ERMINI POSSA SOSTENERE IL CAMBIAMENTO”



Oggi ci sono i lavori alla Camera. Crede che passerà la riforma della Giustizia ?


Oggi questa sedicente riforma della Giustizia passerà per i numeri della maggioranza. Essa nasce con l’intento - non riuscito purtroppo - di porre rimedio alla disastrosa riforma Bonafede. Su qualche aspetto ci sono miglioramenti ma e’ rimasta nel vago. Non affronta i problemi fondamentali che sono la lentezza dei processi, la certezza di una data di fine processi. Insomma nel concreto non c’è’ nulla. Non si parla di responsabilità civile dei magistrati e non arringa la questione della certezza della pena e certezza del giustizio



Cosa cambierà nel sistema giustizia con questa riforma ?


La verità e’ che questa riforma e’ solo un palliativo. Si tratta di un brutto compromesso al ribasso. Ciascuno ha cercato di metterci qualcosa. Nell’insieme i problemi veri non vengono toccati. Ecco perché i referendum sono una buona cosa. Possono dare una smossa. E veramente sensibilizzare il legislatore rispetto a una riforma della giustizia che è diventata elemento improcrastinabile. Dovremo attendere purtroppo il 2023 e una nuova maggioranza di governo per potervi mettere seriamente le mani. Gli italiani lo sanno. E hanno ben chiaro che vogliono processi veloci e affidabilità della giustizia


Pensa che Ermini possa proporre una riforma del Csm?


Ermini nella sua posizione e’ molto difficile che possa assumere e sostenere iniziative di vero cambiamento. Certamente dopo quello che è successo con Palamara che ha scoperchiato il vaso di Pandora e’ necessaria non solo una riforma del Csm che riveda lo strapotere delle correnti e dei loro perversi meccanismi interni, ma è necessaria anche una

inchiesta parlamentare dopo quello che è successo per accertare non solo come sono andati i fatti ma per controllare che il Sistema correntizio permeato di carrierismo sfrenato faccia altri danni a scapito del merito e dei titoli. Questa e’ diventata una Priorità come si dice in politiche. E’ inquietante che si stia cercando di mettere tutto a tacere.


Lei pensa che ci saranno ricadute per il Paese?


La Giustizia non è solo un problema di avvocati, magistrati, imputati ma e’ un aspetto che riguarda tutti gli italiani e il sistema Paese nel suo complesso perché dalla efficienza della giustizia dipende la competitività del Paese, la propensione delle aziende a insediarsi in Italia o comunque a non andare via è fatto estremamente importante la libertà dei singoli. I mille innocenti che ogni anni vanno in carcere dovrebbero essere una delle principali preoccupazioni- se non la principale - quando si tocca il problema giustizia oltre al fatto che ci sono delinquenti comodamente a casa loro.

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