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Roma, tomba della mondanità (la rubrica di Michele Lo Foco)


Fulvio Abate, con la Sua solita sincerità applicata ad una forma semplice di sociologia, ha messo in risalto quanto Roma sia diventata la tomba della mondanità e del movimento urbano. Ha perfettamente ragione anche nell’individuare quale custode del cimitero Valter Veltroni, che con le Sue occhiaie, l’aria stanca, e io aggiungo con i Suoi film e documentari, ha contribuito molto al risultato attuale. Veltroni ha oltretutto fatto scuola, liberando sul territorio i Suoi allievi preferiti, la Melandri, capace di demolire un museo centrale ed avveniristico come il Maxi (che Lei tratta come fosse il Suo salotto di casa), e Bettini che dall’antro oscuro del consiglio di amministrazione di Luce Cinecittà prepara l’assalto ai fondi europei. Roma è senza spunti culturali perché nessuno si occupa di cultura; ed è priva di mondanità perché finita la dolce vita ed il sequel dei playboy si è ritrovata priva di personaggi veri e capaci e piena di gente inutile che non sa fare nulla, nemmeno divertirsi.

Quando l’amministrazione di una città come Roma riesce a massacrare Via Veneto e Piazza di Spagna, quando il Plaza all’angolo di Via Condotti chiude, quando metà dei negozi del centro storico non reggono l’affitto, quando non c’è iniziativa di livello nazionale, quando gli attori famosi evitano la città ed il festival/festa di Roma, vuol dire che la politica non è stata capace di individuare un nome, uno solo, che avesse a cuore questa città. Gli assessori alla cultura si sono avvicendati uno dopo l’altro e nessuno se ne ricorda il nome: eppure ai tempi hanno lavorato Battistuzzi, Nicolini, Gatto, gente che aveva idee e carattere, che ha lasciato qualcosa.

La Roma goduriosa è sulle foto di Barillari, che oggi non sa dove sbattere la testa e non può continuare ad immortalare la Federici, con quel Suo sorriso impostato e perenne, perché non interessa a nessuno. A Roma non vengono più nemmeno i personaggi inutili, i vuoti a perdere, i riccastri, le donnine allegre, le pornostar: dobbiamo accontentarci della Boschi, di Salvini, di Sgarbi che talvolta vanno a cena fuori e potremmo incontrarli li se siamo fortunati.


Di Michele Lo Foco.

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