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Rotondi: «Per il centrodestra solo Berlusconi al Colle, moderati senza futuro con Renzi e Calenda»



Gianfranco Rotondi, in un’intervista a Spraynews, esclude l’ipotesi Moratti per il Quirinale, affermando come il solo candidato del centrodestra sia Silvio Berlusconi che l’ha fondato. Tutti gli altri avrebbero un diverso significato e non sarebbero altrettanto importanti. In caso di alleanze trasversali, invece, non esclude l’ipotesi Casini. Rispetto al nuovo centro che sta per nascere, partendo dalla sfida del moderno ecologismo, poi, ritiene come alla guida non ci possano essere i vari Renzi e Calenda.


Sul Corriere della Sera ha dichiarato che il timore delle urne anticipate è diffuso tra i parlamentari. Lo scenario frena un’eventuale corsa del premier Draghi al Colle?


«Le elezioni, come diceva sempre Romano Prodi, non è che uno le sceglie, ci si casca e anche in questo caso, a mio parere, ci stiamo cascando perché il Quirinale segnerà molto probabilmente il capolinea della legislatura».


Nella partita che ruolo può avere Silvio Berlusconi?


«Può essere eletto se costruisce una proposta politica sulla quale possono aggiungersi voti non del centrodestra e la proposta è un riassetto delle istituzioni rispetto al quale una volta completato Berlusconi accetti di dimettersi anticipatamente. Lui può avere un ruolo solo come presidente provvisorio di una seconda repubblica che si avvia a chiudere la transizione».


Considerando la sua conoscenza nel Parlamento, quanti ex grillini o moderati in cerca di una casa può realmente recuperare?


«Davvero molti».


Considera possibile l’ipotesi dell’ex ministro Moratti oppure si è trattata una mossa sbagliata che rischia di creare solo qualche malcontento all’interno della coalizione?


«Il solo candidato del centrodestra è Silvio Berlusconi che l’ha fondato. Tutti gli altri avrebbero un altro significato e non sarebbero altrettanto importanti».


Si parla anche di Pierferdinando Casini. Esiste una possibilità per lui?


«Casini è una personalità di grande rilievo istituzionale. E’ stato presidente della Camera. Può essere certo un punto di caduta, ma più di un’intesa tra tutte le forze politiche che non del centrodestra».


I verdi, intanto, continuano a salire nei sondaggi. Esiste in Italia uno spazio politico? L’idea avuta da Rotondi può diventare concretezza?


«Ritengo che i verdi abbiano uno spazio in tutta Europa e non lo hanno in Italia solo perché sono percepiti come comunisti mascherati. Se i cattolici assumono il tema ambientale come caratterizzante forse davvero può cominciare un terzo tempo dopo il Partito Popolare e la Democrazia Cristiana».


Che ruolo possono avere gli ecologisti di centro nella creazione di quell’asse moderato che può essere determinante a partire dalla corsa al Quirinale?


«Separerei le due cose. Un conto sono i traffici di Renzi, Calenda e soci, un altro è la ripresa di un cattolicesimo politico su un tema epocale come la transizione ecologica. Ho la presunzione di dire che la seconda cosa sta già nella storia, l’altra resta nella cronaca».


Tra i vari Renzi, Calenda, Mastella chi può guidare i cattolici oppure c’è un nome pronto a uscire dal cilindro, magari legato proprio all’imprenditoria, un po' come è accaduto con Berlusconi dopo Tangentopoli?


«Quando avremo capito se il cattolicesimo politico è pronto per una sfida del genere, ci porremo il problema di chi guida. Tutti i partiti, invece, nascono dal leader e quindi ritengo non vadano lontano. Il problema di chi guida, pertanto, me lo porrò più avanti».


Di Edoardo Sirignano

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