Gianfranco Rotondi, in un'intervista esclusiva a Spraynews, interviene sulla decisione del centrodestra di non supportare Luca Palamara alle suppletive, su cui commenta: «E’ ipocrisia portarlo in processione e poi non votarlo se si candida». Sulle amministrative, invece, scenderà in campo a Milano per Sala, che vede come futuro leader dell'area ecologista, mentre a Roma darà una mano alla portavoce della sua associazione ambientalista Balducci, pur restando fedele però al simbolo di Forza Italia.
Amministrative, a Milano ha scelto di sostenere Sala. Anche a Roma sosterrà la sua amica Paola Balducci, pur candidandosi con la lista Sinistra Civica Ecologista?
«Io e Paola siamo nella stessa associazione, con le rispettive cariche di presidente e portavoce. Non è un partito e non abbiamo quindi una disciplina interna. La Balducci è una splendida donna di sinistra, riformista, verde e ambientalista. Ha una storia e la sua candidatura è certamente coerente con essa. Cercherò uno a uno i miei amici di sinistra, chiedendo loro di darle la preferenza. Avendo una storia di centrodestra, però, è chiaro come a Roma dovrò votare per Forza Italia».
La stessa cosa, però, non avviene a Milano?
«Milano è un’eccezione, non una scelta politica. Rivoluzione Cristiana cinque anni fa ha sostenuto Beppe Sala al secondo turno con una lista che prima aveva preso l’1 per cento. Siamo stati, quindi, determinanti nella sua vittoria. Abbiamo apprezzato il sindaco di Milano e a maggior ragione perché abbiamo visto come ha lavorato, non capisco perché non dovremo votarlo per la seconda volta. Tra l’altro il mio partito a destra e lui a sinistra, negli ultimi mesi, abbiamo fatto un’importante scelta ambientalista. Sala, infatti, ha dato appuntamento non ai milanesi, ma alla comunità politica per dopo le elezioni. Il tema dell’ambiente sarà il fulcro di una nuova offerta politica».
Una vittoria di Sala potrebbe cambiare gli equilibri all’interno del Paese?
«Assolutamente sì! Se Sala sarà coerente con quanto affermato in precedenza, ci sarà una novità all'interno del contesto attuale. Non voglio dire di centro, ma sicuramente centrale perché distinta dalle destre e dall’alleanza Pd-5 Stelle».
Continua, intanto, la discussione nel centrodestra. Cosa ne pensa dell’ultimo summit tra Berlusconi e Salvini?
«E’ una razionalizzazione dell’esistente, comprensibile ma non condivisibile per quanto mi riguarda».
Sebbene i rapporti di facciata, le difficoltà nei rapporti tra Carroccio e azzurri non mancano. Un esempio le suppletive a Roma, dove la candidatura di Palamara, pur essendo vista di buon occhio dalla Lega, ha il veto di Tajani e Gasparri…
«Trovo che sia un’ipocrisia portare Palamara come una madonna in processione e poi non votarlo se si candida».
Cicchitto, nel frattempo, dichiara Palamara in Parlamento per la libertà di parola. E’ d’accordo?
«Dico che un santo se lo porti in processione, poi gli devi dire pure la messa. Se invece lo hanno fatto girare, facendone la bandiera del centrodestra garantista, ritengo che chi l’ha fatto sia abbastanza ipocrita a non sostenerlo. La questione, poi, mi lascia abbastanza indifferente».
Ultima questione, si parla tanto di federazione del centrodestra, ma un nuovo partito deve avere anche dei valori. Essendoci all’interno della coalizione pensieri e opinioni differenti, quale anima prevarrà, quella di centro oppure la sovranista?
«Vincerà la Meloni perché dalla Lega e Forza Italia scapperanno tutti quando si capirà che è un pollaio dove quelli che restano fuori sono più di quelli che entrano dentro».
Di Edoardo Sirignano
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