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Russia, vivo il giornalista Babchenko



È diventato un caso mediatico quello legato alla figura del giornalista russo Arkadij Babchenko. Dichiarato morto dalla moglie, che asseriva nella giornata di ieri come il marito fosse stato colpito da un killer sulle scale di casa e fosse poi morto durante il trasporto in ambulanza, si è invece presentato oggi a una conferenza stampa, accompagnato dal capo dei servizi segreti ucraini (Sbu), Vasyl Hrytsak.

"C'era un piano contro di lui dei servizi speciali russi" la rivelazione shock del capo dell'intelligence di Kiev, che attesta come sia stata presa la decisione di inscenare l'omicidio del reporter per raccogliere prove "inconfutabili dell'attività terroristica dei servizi speciali russi sul suolo ucraino". È emerso infatti un piano degli 007 di Putin per assassinare il giornalista e di conseguenza è nata l'operazione speciale per inscenarne la morte. La persona responsabile del tentato omicidio sarebbe stata arrestata, sebbene resti ancora molta confusione attorno a questa contorta vicenda.


"Chiedo scusa a mia moglie Olechka, ma non c'erano altre opzioni. L'operazione ha richiesto due mesi e sono stato avvisato solo un mese fa. Come risultato dell'operazione, una persona è stata arrestata ed è ora in stato di detenzione. Sono state raccolte prove evidenti e la cosa più importante è che la mia vita sia stata salvata e che siano stati sventati futuri attentati. Mi hanno detto che c'era un ordine di uccidermi, era stata pagata una somma di 40mila dollari, un bel prezzo. Mi hanno fatto vedere i documenti, la foto del mio passaporto che è presente solo sul documento e nell'ufficio che lo rilascia, è chiaro che l'informazione viene dalla Russia. Chi sperava che io morissi fra poco dovrà continuare ad aspettare" Le dichiarazioni di Babchenko ai microfoni a Kiev.

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