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Salini il temporeggiatore: non caccia la De Santis perché sotto minaccia di una causa



Fabrizio Salini si attacca alle Meraviglie di Angela per sviare l’attenzione dal bubbone De Santis. È all’altezza delle peggiori soap opera argentine il caos che sta consumando RaiUno, la rete ammiraglia che cade a pezzi sotto la sconclusionata direzione di Teresa De Santis. La direttore ex Manifesto, ex grillina e voluta alla guida della Rete da Mateo Salvini, ha collezionato così tanti insuccessi e aperto così ferventi polemiche da essere finita nell’occhio del ciclone di tutta la classe politica. Tranne qualcuno che tace, probabilmente per non attirare l’attenzione su di sé su eventuali affari che si fanno con la tv pubblica, fioccano le dichiarazioni di disistima per la gestione di RaiUno e lo stesso Salini, che finora ha fatto orecchie da mercante per evitare nuove nomine, sembra ormai costretto ad abbandonare l’immobilismo di questi mesi, sotto le dure critiche di chi si domanda quale sia il vero motivo per cui l’amministratore delegato di viale Mazzini taccia e si prende le colpe del fallimento di RaiUno, in preda a una gravissima e inarrestabile emorragia degli ascolti. Se da un lato l’ad tenta di sviare l’attenzione parlando del successo della trasmissione Meraviglia, di Angela padre e figlio, dall’altro sarebbe stato costretto ad annunciare alla diretta interessata che non può più coprirla e che, ormai probabilmente dopo il Festival di Sanremo, dovrà procedere con le nomina così tanto rimandate. Teresina la poltronara, però, non avrebbe gradito la comunicazione del benservito e avrebbe promesso battaglia per tutelare le proprie tasche. La De Santis, che è già in età pensionabile, grazie alla minaccia di una causa di lavoro potrebbe usufruire di uno scivolo che le garantirà una lauta buonuscita e le permetterà di vivere di rendita per i prossimi anni. Dal settimo piano, dunque, si preparino con un’ottima offerta che la direttore non potrà rifiutare, se vogliono far risparmiare a pantalone, cioè gli italiani, gli oneri di spese legali. D’altronde, un premio alla carriera e al duro lavoro per aver affossato la rete ammiraglia, la De Santis lo merita.


di Michelle Ranieri

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