Sulla nave Lifeline aleggia il ricordo dei tempi in cui l’Italia contava qualcosa. È solo una brezza leggera, perché nulla potrà riportare il nostro Paese all’orgoglio di Bettino Craxi con Sigonella. Ma sicuramente è una speranza per gli italiani, che dopo anni in cui senza poter esprimere il proprio voto si sono trovati davanti a un’immigrazione incontrollata, oggi si sentono più forti in un’Europa che non li hai aiutati. La forza italiana è racchiusa in Matteo Salvini, il primo ministro dell’Interno che è riuscito in un’operazione impossibile: rifilare a Malta la nave carica di migranti. Dopo giorni per mare, in un braccio di ferro tra Roma e La Valletta e una serie di attacchi all’Italia da Francia e Spagna, alla fine il premier maltese Joseph Muscat ha dovuto cedere e dare l’ok all’approdo dell’imbarcazione che trasporta i 234 aspiranti profughi. La risoluzione dell’esodo per mare è stata possibile perché otto paesi dell‘Ue, tra cui la stessa Malta, si sono impegnati a dividersi i migranti e a fornire loro assistenza. Insomma, dopo l’Aquarius dirottata in Francia e la ferma decisione di Salvini di chiudere i porti anche alle navi che sarebbero arrivate successivamente, l’Europa si è dovuta rendere conto che le parole del titolare del Viminale non erano solo uno slogan, ma una presa di posizione affinché lo stare i Europa non significhi solo doveri, ma anche solidarietà nei confronti dell’Italia, che in questi anni si è sobbarcata carrette del mare stracolme di disperati e di terroristi mascherati da disperati. L’Europa che si è sempre voltata dall’altra parte, infischiandosene totalmente delle continue richieste di aiuto dell’Italia di fronte a un’invasione senza sosta, stavolta ha dovuto turarsi il naso e prendersi i migranti, un po’ ciascuno. Prima l’Aquarius, ora Lifeline. Nonostante il premier Muscat si sia affrettato a sottolineare che l’accordo è “un caso unico” e che riguarda la sola vicenda di una nave “in cui il capitano ha disobbedito agli ordini”. in realtà la decisione crea uno storico precedente. perché per la prima volta neutralizza il Trattato di Dublino, che all’articolo 13 prevede come la responsabilità dell’asilo ricada sul Paese di primo approdo dal quale il richiedente ha fatto il proprio ingresso nell’Unione.
E l’artefice di questo precedente storico è Matteo Salvini, che nonostante le accuse di Francia e Spagna ha tenuto gli occhi puntati sulla patria e mantenuto la posizione italiana sull’immigrazione incontrollata. "Meglio tardi che mai. Sono convinto che se il governo italiano e il ministro dell'Interno non avessero fatto quello che hanno fatto né Malta né la Spagna avrebbero fatto alcunchè. Quindi a qualcosa siamo serviti”, ha detto Salvini, arrivando in Senato per ascoltare la relazione del premier Giuseppe Conte, in vista del Consiglio Europeo. "Sono contento e oso pensare che se il Governo italino non avesse alzato la voce sia l'Aquarius che la Lifeline sarebbero sbarcate qui”, ha aggiunto il titolare del Viminale. Parlando in aula, il presidente del Consiglio ha spiegato come l’obiettivo cruciale del piano italiano sui migranti sia quello che prevede di "superare il regolamento di Dublino, un regolamento che non va riformato in qualche suo passaggio ma superato perché non ci sono più dubbi sul fatto che è del tutto inadeguato a gestire i flussi migratori. Lo dico anche sulla base del fatto”, ha aggiunto il premier, “che come attestano i dati statistici solo il 7 per cento dei migranti sono rifugiati. I diritti delle persone che intendono richiedere asilo vengono riconosciuti solo quando gli interessati raggiungono le coste europee, invece questo momento va anticipato”. L’Italia, dunque, farà prevalere questa linea in Europa, ma il percorso non sarà certo facile. In primo luogo per l’intransigenza della Germania, che insieme con la Spagna ha negato la propria disponibilità al “corridoio umanitario” per la Lifeline. La proposta di Malta di ridistribuire i 234 migranti a bordo della nave è stata avallata da Italia, Francia, Irlanda, Portogallo, Lussemburgo, Belgio e Olanda. Ma il premier spagnolo Pedro Sanchez e la cancelliera Angela Merkel hanno detto “no”, loro gli immigrati non li hanno voluti. Una mossa che, di certo, non solo non distende il clima di tensione con l’Italia, ma aggrava ancora di più la crisi di governo in atto in Germania proprio per la distanza di vedute sulla questione dell’immigrazione tra la Merkel e il ministro dell’Interno Horst Seehofer, colui che, secondo il portavoce della ong tedesca battente bandiera olandese, ha posto il veto sulla proposta di Malta.
Infine la Lifeline è entrata a La Valletta e, come ha annunciato Muscat, è stata “sequestrata per l’avvio di un’indagine". Il presidente maltese ha infatti spiegato che “Ii capitano dell’imbarcazione ha ignorato le leggi internazionali, non si è trattato di uno scontro tra due stati membri”. L’inchiesta farà luce sul fatto che “l’Olanda ha ufficialmente confermato, nero su bianco, che la nave non è nel loro registro navale” e che l’imbarcazione risulta come “nave da diporto e che come tale non può compiere intercettazioni di naufraghi”, ha detto Muscat.
Rita Cavallaro
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