Per l’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, si prospetta la semilibertà. Il magistrato di sorveglianza che finora aveva rigettato le istanze presentate dai legali, ha ora espresso parere positivo a seguito del comportamento tenuto in carcere dall’ex governatore. Per questo potrebbe ottenere l’accesso al lavoro esterno, previsto dall’ordinamento penitenziario, che gli consentirebbe di lasciare per alcune ore al giorno il carcere di Reggio Calabria. La parola decisiva spetta al Tribunale di Sorveglianza che dovrà pronunciarsi sull’istanza presentata dal suo legale Aldo Labate. In un primo momento, era stata individuata come sede per il lavoro esterno, la polizia provinciale, ma poi si è preferito individuare un ente privato.
Il beneficio del permesso di lavoro è diverso dall’affidamento in prova ai servizi sociali, che l’ex governatore non può ancora chiedere in quanto la normativa prevede che il detenuto debba prima scontare almeno un anno e 2 mesi di reclusione. Scopelliti sta scontando la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione per falso in bilancio, reato che avrebbe commesso all’epoca in cui era sindaco della città di Reggio Calabria. È in carcere dal 5 aprile scorso, da quando la condanna è diventata definitiva a seguito del pronunciamento della Cassazione. Secondo quanto apprende l’Agi, nel novembre scorso c’è stato il parere positivo del magistrato di sorveglianza, alla luce del comportamento tenuto in carcere dall’ex governatore, dimessosi dalla carica proprio in conseguenza della pesante condanna.
Secondo la magistratura, Scopelliti si sarebbe esco responsabile del reato di falso in bilancio per nascondere un buco nei bilanci del Comune attraverso la dirigente Orsola Fallara, morta suicida nel dicembre 2011 dopo essere stata investita dalle polemiche per essersi liquidata diverse somme di denaro attingendo alle casse del Comune. A carico dell’ex governatore fu contestato anche l’abuso d’ufficio, poi caduto in prescrizione.
Scopelliti, prima missino, poi esponente di An e del Pdl, e’ stato un protagonista assoluto della politica calabrese fino ad essere l’artefice del successo di Matteo Salvini nella circoscrizione calabrese. Eletto consigliere regionale, divenne presidente dell’assemblea legislativa della Calabria per poi essere investito della carica di sindaco dopo una parentesi come assessore regionale nella Giunta guidata da Giuseppe Chiaravalloti. Terminata l’esperienza di sindaco, nel 2010 fu eletto governatore con un’ampio margine di consenso (30 punti percentuali) sul suo principale contendente, l’ex presidente Agazio Loiero, candidato del centrosinistra. Il Sole 24Ore pubblicò a gennaio di quell’anno i risultati di un sondaggio sull'indice di gradimento degli elettori nei confronti dei sindaci dei capoluoghi di provincia italiani, riferito al 2008. In questa classifica Scopelliti figurava al primo posto, con un consenso stimato al 75%, assieme al sindaco di Verona, Flavio Tosi e al sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Il 15 novembre 2013 ha aderito al Nuovo Centrodestra Di Angelino Alfano, in polemica con la rinascita di Forza Italia. Si è dimesso il 29 aprile 2014, dopo la condanna ma ha continuato a svolgere politica attiva fino alla condanna definitiva sostenendo, nel corso della campagna elettorale per le elezioni legislative del 4 marzo, la Lega di Matteo Salvini. Scopelliti è il principale regista della penetrazione del Carroccio nel Sud.
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