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Scuola,caos rientri,c’è chi propone la divisione delle classi in base all’insegnamento di religione

“Fortunatamente è stata solo un’idea infelice che non ha avuto seguito”




La riapertura delle scuole ha generato inevitabili difficoltà per i genitori che si sono ritrovati ad affrontare numerose problematiche. Non sono mancate a Cassina de Pecchi, in provincia di Milano, come spiega la portavoce del Comitato Genitori in Gioco.


Signora Lazzeri come è andato il rientro a scuola?

I bambini hanno reagito positivamente; noi genitori, a causa dell’organizzazione, invece no.


Quali problematiche avete riscontrato?

Per la scuola primaria si era parlato di smembramento delle classi, paventando l’ipotesi di farlo in base a chi seguiva la religione cattolica e chi no; in queste ore, ci è stato comunicato, tramite una circolare, che non avverrà perché sono stati nominati degli insegnanti aggiuntivi per garantire la gestione della sicurezza, anche se non avviene nel migliore dei modi.


Cosa intende?

Se l’entrata tra le classi della primaria e quelle della secondaria è in orari scaglionati, ciò non avviene per l’uscita. In più, uno dei cancelli dà su una strada di passaggio: il comune ci aveva promesso che avrebbe creato un’area pedonale; in realtà vi è solo un vigile che regola il flusso.


Come è gestita la pausa pranzo?

Ci era stato comunicato che per la prima settimana l’orario sarebbe stato part-time, quindi i bambini non avrebbero mangiato a scuola; è stato prorogato, in ritardo, anche per la seconda. Non sappiamo quando riprenderà il servizio e come saranno gestiti i turni. A questo si aggiunge un ulteriore problema.


Quale sarebbe?

A luglio il comune aveva aperto le iscrizioni per il pre e post scuola e poi, a due settimane dall’inizio delle lezioni, hanno deciso di revocare il servizio. Potevano proporci un’iscrizione con riserva di attivazione e almeno saremmo stati pronti con un piano B, ma così non è stato.


Cos’è successo, invece, nella scuola dell’infanzia?

Alcuni genitori di hanno deciso di non portare i propri figli il primo giorno perché a poche ore dal rientro in classe hanno saputo che non vi sarebbero stati abbastanza insegnanti. Gestire una classe di 24 bambini, tra i 3 e i 5 anni, da parte di uno solo, non è possibile. Dal secondo giorno sono rientrati anche se non vi è una soluzione definitiva: gli insegnanti sono presenti solo per qualche ora.

In più, il comune aveva garantito che avrebbe aperto un secondo cancello per l’uscita ma non è stato fatto.


Il bilancio non può essere positivo.

Da genitore non posso ritenermi soddisfatta. In una piccola comunità come la nostra basterebbe una comunicazione chiara da parte delle istituzioni per non creare disagi alle famiglie.

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