«Io non cambio idea. L'Italia non c'entra». Matteo Salvini mantiene la sua posizione di rigore nella vicenda dei 47 migranti a bordo della Sea Watch 3, il vascello dell'organizzazione non governativa tedesca, ma battente bandiera olandese, bloccato dal governo davanti al porto di Siracusa.
Salvini si trova in una posizione a lui congeniale: ha tutti contro. A partire dalla Chiesa, con la Conferenza Episcopale che cerca di sparigliare facendosi avanti. È monsignor Stefano Russo, segretario della Cei, che dice: «Siamo pronti a farci carico dei minori a bordo della Sea Watch 3».
C'è anche l'Europa contro, con l'Olanda che prende posizione dopo la richiesta del ministro dell'Interno di ritirare la bandiera alla nave, affermando di non avere obblighi nei confronti del vascello.
E poi c'è la magistratura, che chiede al Senato di processare Salvini per aver trattenuto a bordo della nave Diciotti oltre 100 immigrati, e la fattispecie di reato è sequestro di persona. Ci si mette anche l'Associazione Nazionale Magistrati, applaudito a Catania all'apertura dell'anno giudiziario per aver detto che i magistrati non si faranno intimidire dagli attacchi di gravità inaudita mossi dal ministro Salvini. Parole che il vicepremier leghista derubrica a invasione di campo di qualche giudice di sinistra. Mercoledì comunque si voterà in Giunta delle immunità in Senato; Berlusconi ribadisce la posizione garantista di Forza Italia, mentre il Movimento 5 Stelle è orientato a concedere l'autorizzazione a procedere contro Salvini: se così sarà non potranno non esserci conseguenze tali da far temere uno tsunami politico nel governo.
Intanto sulla costa proprio di fronte alla nave si è svolta una manifestazione di solidarietà per i 47 migranti. Nicola Fratoianni di Leu, Stefania Prestigiacomo di Forza Italia e Riccardo Magi di +Europa sono riusciti finalmente a salire a bordo della nave dopo averci provato ed essere stati bloccati dalla Capitaneria di Porto. I tre parlamentari sono arrivati a bordo di un gommone accompagnati dal sindaco di Siracusa Francesco Italia, da medici e avvocati, dalla portavoce di Sea Watch Italia Giorgia Linardi e da Alessandra Sciurba di Mediterranea Saving Humans.
Le motovedette che presidiano la nave sono arrivate troppo tardi per fermare il gommone, e i tre parlamentari sottolineano che «il divieto comunicato ieri pomeriggio dalle autorità è illegale, avrebbe impedito ai parlamentari di svolgere quell'attività ispettiva che è loro prerogativa costituzionale». La delegazione ha incontrato i 47 naufraghi salvati a bordo della nave e ha verificato le loro condizioni fisiche e psicologiche, raccogliendo le loro testimonianze sugli abusi e le vere e proprie torture subite nei campi di detenzione in Libia. La delegazione ha anche documentato tutte le legittime motivazioni a sostegno della richiesta di sbarco immediato per tutte le persone a bordo.
Salvini aveva motivato il divieto di salire a bordo dicendo che prossimamente potrebbe essere proprio la Guardia di Finanza a dover acquisire i documenti utili per indagare per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina le persone che aiutano gli scafisti. La Procura di Siracusa inoltre ritiene che non ci siano emergenze sanitarie al momento
di Paolo dal Dosso
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