Una splendida iniziativa solidale, dall’alto significato civile che speriamo possa essere replicata in tutto il Paese. Anche i diversamente abili potranno godere di un po’ di serenità al mare in piena sicurezza e senza ostacoli. È diritto di ognuno. L’esempio parte dall’Amministrazione comunale di Barletta, che ha donato all’Unitalsi e all’Aias della città, tre sedie “Job”, tramite cui chiunque sia affetto da disabilità potrà comunque fare un bagno e vivere la spiaggia in tranquillità, muovendosi in autonomia, nella massima condivisione, senza alcuna barriera fisica o mentale di sorta. «Le sedie da mare, facilmente montabili e con una struttura adatta sia alla sabbia che all’acqua», fa sapere il giornale barlettalive.it, che si è occupato del caso, «elimineranno le difficoltà di trasporto per tutti coloro che ne volessero usufruire. Le tre sedie Job, infatti, di cui due saranno destinate all’Unitalsi sezione di Barletta e una all’Aias, potranno essere utilizzate da chiunque ne faccia richiesta alle associazioni».
Grande, e facilmente immaginabile, la gioia di Ruggiero Morelli, presidente dell’Unitalsi barlettano, che commenta così l’iniziativa: «Prendiamo in carico queste sedie, ma le metteremo a disposizione di tutti i cittadini che ne dovessero fare richiesta e avere bisogno per entrare finalmente in acqua senza problemi. Tante volte ci è capitato di andare in spiagge non attrezzate e senza passerella, quindi siamo stati costretti a portare le carrozzine sulla battigia spingendole a mano per poi fare tutte le operazioni per entrare in acqua senza l’ausilio di nessuna sedia Job. Finalmente, adesso possiamo fare tutto senza problemi e difficoltà, quindi ancora grazie all’Amministrazione comunale».
Anche il vicesindaco della città pugliese, Marcello Lanotte, dice la sua, definendo questo «un bel gesto nei confronti delle persone che hanno una disabilità, perché queste sedie vengono concesse a queste associazioni, ma noi utilizziamo queste associazioni affinché chiunque ne abbia bisogno le possa contattare e possa fruire delle nostre spiagge».
Un’iniziativa pregevole per un mondo senza barriere.
E.R.
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