La furia iconoclasta che sta imperversando Oltreoceano è arrivata anche in Italia e si è abbattuta nientemeno che su Indro Montanelli. L'associazione "I Sentinelli di Milano" ha infatti scritto una lettera, indirizzata al sindaco Beppe Sala e al Consiglio comunale, per chiedere la rimozione della statua del giornalista dai giardini pubblici a lui dedicati, a causa del suo passato dichiaratamente fascista e della scabrosa vicenda che lo vede coinvolto nella compravendita di una bambina eritrea di soli 12 anni, presa in moglie. Non è la prima volta che il monumento viene preso di mira: già l'8 marzo scorso era stato imbrattato con della vernice rosa durante una manifestazione femminista. La richiesta dei sentinelli non è però stata accolta con favore dal primo cittadino, che, in un'intervista al Giorno, ha precisato: "Penso che in tutte le nostre vite ci siano errori. E quello di Montanelli lo e' stato. Ma Milano riconosce le sue qualita', che sono indiscutibili". E alla domanda se leggesse Montanelli o apprezzasse le sue posizioni fa sapere: "Non mi piacevano tutte le sue posizioni, a volte eccedeva in protagonismo. Ma aveva una penna straordinaria". Contrario anche il Ministro Di Maio, che ha sottolineato come, a 40 anni dall'agguato delle Brigate Rosse, nessuno puo' "arrogarsi il diritto di rimuovere la statua" che ricorda quel momento, "di cancellare la memoria di quell'agguato. Un agguato contro un uomo e contro la liberta' che quell'uomo stesso, con grande dignita', ha sempre rappresentato. Mi auguro che il Comune di Milano quella liberta' voglia difenderla". Insomma, forse la damnatio memorae, per il momento, può aspettare.
Elisa Frigieri
Comments