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Sgarbi sui musei: «Gratis tutti i giorni per i turisti italiani, a pagamento per gli stranieri»


Il nostro Paese continua a essere seduto sopra a un tesoro, di cui ancora deve cogliere la grandezza, l’alchemico percorso di trasformazione del patrimonio culturale in ricchezza. Prosegue la tenzone sui musei gratuiti o a pagamento. In principio fu Dario Franceschini, col suo decreto del 2014, secondo cui, la domenica i musei aperti sono a frequentazione gratuita. L’iniziativa ha visto la partecipazione in tutte le sue edizioni di oltre dieci milioni di visitatori nei soli musei statali. Il decreto Franceschini stabilisce che ogni prima domenica del mese non si paga il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato. Poi, come profeti erranti delle idee, venne Alberto Bonisoli che riprese in mano il decreto Franceschini e lo smontò, fino a farne carta straccia: «Solo spot. I turisti ci prendono per pazzi». Il depositario del ministero dei Beni Culturali, a Napoli, nel corso della visita alla Biblioteca nazionale, ha annunciato qualche giorno fa, la marcia indietro: «Dopo l’estate elimineremo le domenica gratuite nei musei. Le domeniche gratis andavano bene come lancio pubblicitario, ma se continuiamo così, a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l’estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno. Lascerò maggiore libertà ai direttori, se vogliono mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene».

Solo dopo l’avvento delle profezie, dei tentativi, dei rimbalzi ideologici, delle antitesi politiche, allora, giunse il messia. Vittorio Sgarbi prende posizione sulla diatriba Franceschini/Bonisoli e dice la sua. Interpellato da Adnkronos, il critico d’arte e sindaco di Sutri, dichiara: «Non so quale sia la platea internazionale cui si riferisce il ministro Bonisoli quando parla di “migliaia di stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi a farli entrare gratis” nei musei, ma so che in una città abbastanza internazionale, come Londra, i musei National Gallery, British e Victoria and Albert, sono aperti gratuitamente. I biglietti sono per le mostre temporanee, con accessi distinti». E prosegue nel dettaglio: «La ragione di questa scelta è semplice. Risulta al ministro Bonisoli che le biblioteche siano a pagamento? Non lo sono in nessuna parte del mondo. E siccome l’arte italiana è, come la letteratura, come la scienza, espressione di una altissima civiltà, la conoscenza del patrimonio artistico è, per sua natura, formativa. Difficile spiegare che “Il Principe” di Machiavelli si può leggere gratis e la “Primavera” di Botticelli si deve vedere a pagamento. Per questo, l’obiettivo di qualunque governo democratico, di qualunque Paese civile, è aprire i musei ai cittadini perché sappiano chi sono e da dove vengono». La ricetta Sgarbi? Musei gratis tutti i giorni, ma non finisce qui: «Non solo la domenica: tutti i giorni. Il ministro invece, in maniera irragionevole, dichiara: 'dopo l’estate saranno aboliti gli ingressi gratis ai musei, le prime domeniche del mese'. Poi, rispetto al periodo estivo, non fa una considerazione che, sul piano transitorio, io riterrei ammissibile benché discutibile, e legittimata proprio da quelle 'migliaia di stranieri' di cui parla. Gratis i musei per i cittadini italiani; a pagamento per i cittadini stranieri che, nonostante il nostro patrimonio universale, hanno civiltà e radici culturali diverse. La discussione è aperta».

Ai posteri l’ardua sentenza, è proprio il caso di dirlo…


E.R.

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