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Show del Cav al Quirinale che aggiusta la cravatta al Presidente, è sempre lui il mattatore



A dimostrazione che i loro rapporti sono ora sereni Silvio Berlusconi addirittura aggiusta la cravatta a Sergio Mattarella. Sotto gli sguardi sorpresi della sicurezza quirinalizia il Cav, che saluta per primo il capo dello Stato, subito gli dice: «Sergio, però hai tutta la cravatta storta, fattela aggiustare ». Poi mostra il pollice e dice: «Ora è ok». È di nuovo “Silvio show” al Quirinale, alla cerimonia di auguri natalizi del presidente della Repubblica alle alte cariche dello Stato. Il Cav, in gran forma, rovina la festa a Giuseppe Conte. Snobba palesemente il premier indicato dai Cinque Stelle, che gli cammina dietro per alcuni interminabili e imbarazzanti attimi nel vano tentativo di salutarlo. Ma Berlusconi tira dritto per i corridoi del Quirinale verso il salone dove il presidente Sergio Mattarella offre il tradizionale brindisi. La funzionaria del cerimoniale dice al Cav: «C’è il presidente Conte che vorrebbe…». Ma Berlusconi lascia cadere il contatto con un gesto della mano: «Sì, sì ora ci sono loro a lavorare…». Il leader azzurro tira dritto sorridente. Una smorfia invece si stampa sul volto del premier al quale alla fine il “Silvio show” rovina un pò la giornata per lui di gran soddisfazione per aver portato a casa la manovra, evitando la procedura d’infrazione. Conte prima dell’arrivo del Cav al Quirinale aveva vissuto uno dei suoi giorni migliori, che lo aveva visto in Senato sottolineare la “forte determinazione” con la quale “il governo ha agito” e soprattutto rassicurare che i due provvedimenti cardine, quota cento e reddito di cittadinanza, sono rimasti “nella loro interezza”. E comunque, come poi annuncia il ministro dell’Economia Giovanni Tria, i due provvedimenti entreranno in vigore ad aprile. Sforbiciate ci sono state però, anche se Conte aveva più messo in luce quelle sulle pensioni, tema caro alla Lega. Ma, comunque, nonostante le opposizioni incomincino già a intravvedere il rischio di una manovra correttiva bis e nonostante quei 2 miliardi che la Ue gli ha chiesto di tener congelati perché non si sa mai, Conte fino all’arrivo del leader azzurro si era goduto la sua giornata. E certamente aveva anche apprezzato quel riconoscimento fattogli da Mattarella che aveva detto: «Ho valutato molto positivamente la scelta del governo di avviare un dialogo costruttivo con la Commissione europea, che ha agito con spirito collaborativo, sulla manovra di bilancio per giungere a soluzioni condivise, raggiunte in questi giorni». Conte aveva ricevuto anche i complimenti dello stesso senatore a vita Mario Monti. Insomma, giornata davvero okay. Un profilo più basso aveva preferito tenerlo la Lega che evidentemente i provvedimenti sul taglio o il raffreddamento delle pensioni cosiddette d’oro non lo ha molto ben digerito. Dopo il discorso di Mattarella (preceduto dalla presidente del Senato, Casellati) che richiama al rispetto dei limiti della Costituzione, del pluralismo e ricorda la centralità del parlamento, il sottosegretario leghista alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, venuto alla cerimonia anche in rappresentanza di Matteo Salvini rimasto a Milano per un impegno familiare, preferisce mantenere un profilo più basso. E se ne sta in fondo al salone a brindare con i suoi rilassato anche se a un certo punto il Richelieu di Via Bellerio con la sua schiettezza “padana” si sente dire scherzando: «Vabbè, ragazzi, finché non mi rompo i c…». Ma Giorgetti lo dice ridendo. E nelle stesse ore a Milano ai giornalisti che gli chiedono cosa pensa dell’ipotesi di una nuova maggioranza di centrodestra con “responsabili” grillini Salvini replica secco: «Non so nulla di queste cose, so solo che il governo durerà cinque anni». Insomma, pone un alto là ai cambi di casacca.

Ma Berlusconi al Quirinale è un fiume in piena. E circondato da continui capannelli, in un vortice di baci e abbracci e auguri con i suoi, la pensa esattamente all’opposto. Indirettamente replica anche allo stesso capo dello Stato il quale aveva ricordato che dopo l’esito delle elezioni del 4 marzo quella giallo-verde “fu l’unica maggioranza possibile”. Il Cav ribatte con i cronisti: «Ora invece quella non è più l’unica maggioranza possibile». Pronostica il leader azzurro e quattro volte premier: «Non è possibile andare avanti con questo governo, penso che cadrà presto». Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo e numero di due di Forza Italia attacca pure lui: «È una manovra che andava scritta in un altro modo, non porta alla crescita, non è espansiva ». Pochi metri più in là un Berlusconi tonico, nonostante l’altra sera la sua mancata partecipazione a Porta Porta abbia subito rialimentato i soliti sospetti sulla sua salute che peraltro durano da ormai 24 anni, esclama: «Mi sto divertendo da Dio nel vedere questi sovranisti farsi riscrivere la manovra da Bruxelles». Qualcuno scherza: «Presidente, ma lei, non si offenda per il paragone, fa tante bracciate come Mao?». Il Cav: «Ragazzi, ma lui aveva tante belle fanciulle davanti, io ho invece un allenatore nerboruto». Giù risate. A un certo punto Gianni Letta chiede a qualcuno: «Ma Silvio dove è?». E l’interlocutore: «Ma Gianni, guarda che sta lassù ancora parlando e scherzando …».


di Paola Sacchi

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