Due aspiranti terroristi: un palermitano di 24 anni e un marocchino di 18. Il primo residente nei pressi di Monza, dove si era trasferito. Mentre l’altro vicino a Novara. Sono stati fermati e perquisiti dalla Digos siciliana, eseguendo il provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo, Dipartimento per i reati in materia di terrorismo, richiesto dalla Procura isolana. I due sono Giuseppe Frittitta e Ossama Ghafir, a vario titolo ritenuti responsabili di reati in materia di terrorismo.
Nonostante la giovane età, secondo inquirenti e investigatori la loro biografia è fitta di eventi scivolati in apparenza nell’estremismo di matrice islamica. Frittitta condividendo materiale estremista-jihadista, mantenendo contatti con italiani e non convertiti alla fede islamica conosciuti per il loro livello di radicalizzazione, scambiando su Internet, sui social network, propaganda dello Stato islamico (documenti, fotografie, istruzioni, mappe, vessilli, testi di discorsi estremisti riportanti il simbolo dell’Isis e altro ancora). Ma c’è anche altro. Il ragazzo avrebbe accumulato video di canti di guerra, esplosioni e combattimenti di cui si riforniva o li riceveva da soggetti considerati vicini all’estremismo islamico presenti sul territorio nazionale, sostenitori dell’ideologia salafita e dell’imposizione anche violenta delle regole della legge del Corano, la Sharia, nel mondo occidentale e in Italia. Indagando, i poliziotti della Digos hanno scoperto che nel 2007 il palermitano ha iniziato a frequentare un luogo di culto della Mezzaluna nella provincia di Palermo. Ha conseguito l’abilitazione alla conduzione di mezzi pesanti e in seguito, per motivi di lavoro, si è trasferito nel Nord Italia. Però, senza abbandonare la sua neonata passione per l’Islam.
Stando sempre alla Digos, Frittitta avrebbe reso sempre più convinta la sua scelta religiosa frequentando regolarmente luoghi di culto della provincia di Monza-Brianza e intensificando le sue amicizie pericolose. E qui spunta il marocchino Ossama Ghafir insieme con altri italiani convertiti all’Islam e alcuni stranieri definiti «preoccupanti». Stando ai magistrati, improvvisamente lo scenario dei presunti piani integralisti si allarga. Ghafir è ritenuto responsabile di istigazione a delinquere, di aver spinto Frittitta a compiere delitti contro la personalità internazionale ed interna dello Stato, di terrorismo internazionale. Un vero e proprio salto di qualità che sarebbe stato accompagnato da una sorta di indottrinamento: del marocchino sul palermitano. Infatti, il primo è sospettato di aver fornito al secondo strumenti informatici e telematici, materiale di propaganda dello Stato islamico, informazioni relative ai combattimenti in corso in Siria. E poi tutto il repertorio jihadista: canti di guerra, video propagandistici e di combattimenti, vessilli e immagini di battaglie, invitandolo ad addestrarsi per andare a combattere nei territori occupati dall’Isis.
di Fabio Di Chio
Comments