Non solo imbracciate, ma anche lasciate a loro stesse le armi costituiscono un pericolo pubblico, e possono causare tragedie inaspettate. È successo nel villaggio di Sarmada, nella provincia di Iblid, nell'area nord-occidentale del paese, al confine con la Turchia. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha reso noto che un deposito di armi è esploso, facendo collassare due costruzioni. Si trovava infatti al piano terra di un palazzo residenziale, che a seguito dell'esplosione sarebbe crollato insieme ad un altro adiacente lasciando sotto le macerie numerose vittime. Rimangono ancora ignote le cause di quanto accaduto.
Al momento è stato confermato un minimo di trentanove vittime, dodici delle quali bambini, ma secondo quanto riportano attivisti locali il bilancio sarebbe ancor più grave. Si parla di almeno cinquanta morti e oltre settanta feriti, molti dei quali sepolti dalle macerie. Una vera tragedia. Squadre di soccorso sono ancora a lavoro, e sono state impiegate anche ruspe per rimuovere i detriti ed estrarre i sopravvissuti.
di Alessio La Greca
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