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Soffocata con un laccio al collo, femminicidio a Verona

Un omicidio motivato da ragioni sentimentali: è a questa convinzione che è giunta la squadra mobile di Verona in relazione al ritrovamento il 4 giugno scorso del cadavere di una donna con un laccio al collo legato al termosifone. La notizia del decesso, in un appartamento in via Unità d'Italia, nel capoluogo scaligero, non era stata diffusa alla stampa.


Il presunto assassino è stato ora arrestato. Gli investigatori hanno escluso fin da subito l'ipotesi di un suicidio poco credibile alla luce della scena del crimine. Le risultanze delle indagini condotte dalla Squadra mobile e coordinate dal sostituto procuratore Beatrice Zanotti della Procura di Verona, hanno dato conferma all'ipotesi dell'omicidio.


Il nome della vittima. Fernanda Paoletti, 77 anni, la vittima dell'omicidio avvenuto il 4 giugno a Verona di cui la squadra mobile ha scoperto oggi l'autore. Si tratta di Pietro Di Salvo, 70 anni, residente nelle vicinanze e con il quale la donna, separata da molti anni, aveva una relazione. Il cadavere era stato scoperto la sera stessa del delitto dal figlio, preoccupato perché la madre non rispondeva al telefono. Entrato in casa ha trovato il corpo con una corda al collo. Sin da subito agli investigatori è apparso chiaro che chi aveva ucciso la donna aveva tentato di far passare l'accaduto come un suicidio. Proprio l'analisi delle frequentazioni sentimentali dell'anziana ha portato i poliziotti sulle tracce di Di Salvo, con il quale la vittima si incontrava ogni lunedì all'insaputa del figlio.


Dopo la scoperta dell'omicidio gli investigatori hanno appurato che Di Salvo si era fatto ricoverare in ospedale per un malore. A inchiodarlo sono state le tracce del suo dna sulla corda usata per uccidere l'anziana. Alla squadra mobile l'uomo, arrestato con l'accusa di omicidio preterintenzionale, ha reso piena confessione, spiegando che la coppia avrebbe litigato prima del delitto perché la vittima voleva che la relazione fosse alla luce del sole. Ne sarebbe nato un diverbio acceso nel corso del quale l'anziana lo avrebbe insultato e l'uomo, sposato e padre di due figli, avrebbe reagito strangolandola e poi simulando il suicidio. Di Salvo al momento è piantonato in ospedale in attesa di essere condotto nel carcere di Montorio.



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