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Spallata 5Stelle agli Ordini delle professioni sanitarie, sanatoria per chi esercita senza titoli



Arriva la sanatoria per fisioterapisti, tecnici di laboratorio, logopedisti, ostetriche. Basterà aver esercitato per 36 mesi nell’arco di 10 anni, e saranno equiparati ai colleghi che sono regolarmente iscritti agli albi. La guerra che i 5Stelle hanno dichiarato agli ordini professionali comincia da qui. Con un emendamento presentato al Senato nella manovra economica, a firma del Movimento, si modifica la legge dell’ex ministro Beatrice Lorenzin, aprendo le porte all’esercizio delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione anche a coloro che non sono in possesso di un titolo abilitante per l'iscrizione all'albo professionale. L’emendamento dispone come unico obbligo quello di iscriversi, entro «il 31 dicembre 2019, in appositi elenchi speciali ad esaurimento (da costituire entro 60 giorni con decreto del ministero della Salute) e istituiti presso gli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, fermo restando che tale iscrizione non si tradurrà in un’equiparazione».


Quest'iscrizione «Non comporterà un automatico diritto a un diverso inquadramento contrattuale o retributivo, a una progressione verticale o al riconoscimento di mansioni superiori». Inoltre viene stabilito che «non potranno essere attivati corsi di formazione regionale per il rilascio di titoli». Pertanto se possono esercitare anche coloro che non rientrano nei 17 Albi, questi hanno perso di fatto il loro significato come garanti della qualità professionale di chi svolge tali attività. La situazione più eclatante è quella dei massaggiatori per i quali sono stati aboliti tutti i requisiti necessari per assicurare al paziente la garanzia della competenza. Per accedere a questa professione non bisognerà più essersi specializzato nelle scuole ad hoc previste dalla legge 403/71. La norma in vigore è stata modificata abolendo l’articolo nel quale si disponeva che «La professione sanitaria ausiliaria di massaggiatore e massofisiotarapista è esercitabile soltanto dai massaggiatori e massofisioterapisti diplomati da una scuola di massaggio e massofisioterapia statale o autorizzata con decreto del ministro per la sanità, sia che lavorino alle dipendenze di enti ospedalieri e di istituti privati, sia che esercitino la professione autonomamente».


A quanto pare la preparazione e il merito sono penalizzati facendo prevalere la logica del facile accesso alle professioni. Gli Ordini infatti hanno subito alzato le barricate mettendo in guardia dal rischio che i pazienti cadano nelle mani di incompetenti. Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica che rappresenta oltre 22.000 iscritti mette in guardia dal pericolo «Di creare una pericolosa breccia in un sistema che tutela e garantisce innanzitutto la salute pubblica dei cittadini. Sistema che rappresenta anche una sicurezza per le altre professioni sanitarie». E ricorda che «Appartenere a un albo non è una semplice iscrizione, ma significa dover dimostrare al nostro Sistema nazionale, e quindi alla collettività tutta, di possedere una serie di requisiti: un percorso formativo di base e di specializzazione nel settore sanitario, di aver acquisito competenze e abilità, di aver superato esami e prove». L'Associazione italiana fisioterapisti sostiene che il provvedimento non farà altro che favorire gli abusivi. «Chi ha lavorato come dipendente o autonomo svolgendo attività riconducibili a quelle di una professione sanitaria come il fisioterapista o altra professione, senza titoli di studio abilitanti all’esercizio, verrà iscritto in elenchi speciali, potendo così continuare ad esercitare abusivamente». Il provvedimento inoltre non dice quali “titoli di studio permetterebbero tale iscrizione, mancano le modalità di verifica delle reali competenze degli iscritti agli elenchi speciali.

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