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Spese folli in Rai: per il concertone dai bassi ascolti ancora registi esterni e quasi 600mila euro



Domani sempre e comunque domani. Per ora, per l’oggi, domina ancora la logica degli appalti esterni, delle mega consulenze, dei super contratti a conduttori che fuori dalla Rai non vuole nessuno. Quando le risorse interne, soprattutto i giornalisti delle testate delle reti generaliste che hanno allestito dirette per gli attentati dello Sri Lanka (a partire da Francesco Giorgino del Tg1) hanno dimostrato di avere realmente il senso del servizio pubblico. Ecco, nonostante tutto ciò, per mandare in onda il concertone del Primo maggio, sorta di rito pagano della sinistra pagato dal contribuente, la Rai insiste nel pagare registi esterni e maestranze fuori dalla Rai. «Ho parlato personalmente con Laganà (il consigliere di amministrazione indicato dai dipendenti di viale Mazzini, ndr) il Concertone è un evento che si prepara con largo anticipo ma come direttore e come azienda, in futuro, ci impegneremo a selezionare i curricula anche dei colleghi interni», spiega il direttore di Rai Tre, Stefano Coletta, in merito alle dichiarazioni del consigliere di amministrazione Riccardo Laganà sulla scelta di un regista esterno alla Rai per il Concertone del Primo Maggio (“nonostante ci siano degli obblighi imposti dal contratto di servizio”, ha lamentato Laganà). «L’evento è molto complesso e da moltissimi anni è realizzato da figure esterne», ribadisce Coletta, «ma il mio impegno è quello di valutare per le edizioni future profili interni. A pochi giorni dall'evento è difficile trovare una soluzione diversa perché la regia viene preparata con grande anticipo», conclude. Già, tutto così maledettamente complicato. O solo tristemente semplice.


Il concertone, dal punto di vista televisivo, è un evento che non ha mercato, nessuna televisione ha mai cercato di strapparlo alla Rai e i sindacati pur di vederlo in onda danno alla tv pubblica un po’ di soldi per allestire il circo Barnum. Viale Mazzini, a sua volta, ne spende altrettanti per mandarlo in onda, considerandolo un evento. Ma visto che viene realizzato con risorse esterne costa eccome ( gli ultimi dati parlano di cifre oscillanti fra i 400 e i 600 mila euro), senza che vi sia un vero ritorno. Quella che andrà in onda il prossimo primo maggio è la 29esima edizione del Concertone, realizzato in piazza San Giovanni in Laterano, a Roma. Promosso da Cgil, Cisl e Uil, si avvale della direzione artistica di Massimo Bonelli che con iCompany - cui è affidata la produzione – che è anche l’organizzatore generale dell'evento che vede la Rai, come sempre, scendere in forze in campo. Saranno ben 8 ore di diretta tv su Rai Tre, a partire dalle 15, con diretta anche su RaiPlay e Radio Due. La conduzione dal palco, anche quest'anno, sarà affidata ad Ambra Angiolini e Lodo Guenzi, entusiasti dell'esperienza del 2018 che ha dato risultati di ascolto, per Rai Tre, non proprio stratosferici, avendo fatto registrare una media share dell’8%. Certo, superiore alla media della rete, ma va pure considerata la durata, 8 ore e il giorno. L’affare, insomma, è per gli altri, un po’ meno per la Rai.


di Alberto Milani

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