Avete intenzione di visitare Austria, Svizzera, Albania, Montenegro, Cipro, San Marino oppure di raggiungere in traghetto la meta delle vostre vacanze? Telefonate, sms, chat potrebbero rovinare il rientro quando aprirete la bolletta telefonica.
Tra pochi giorni l’Unione Europea festeggerà infatti un anno dall’abolizione del roaming, che dettava la fine degli extracosti sulle chiamate effettuate e ricevute in viaggio. Ma le regole si applicano solo ai 29 paesi membri, inclusa Norvegia, Islanda e Lichtenstein.
E le sorprese non finiscono: per esempio le chiamate verso l’Austria sono spesso assai salate per gli italiani, innamorati del telefonino. Idem per la navigazione Internet per la quale molti operatori (anche “low cost”) pongono tetti “all inclusive” molto bassi quando avviene all’estero. A proposito: se, presi dalla voglia di comunicare che siete in ferie, vi collegate dal traghetto sappiate che state parlando grazie ad un satellite che fa lievitare i costi fino a 6 euro per ogni minuto di conversazione. Quindi prima di salire a bordo, conviene documentarsi con il proprio operatore ed eventualmente disattivare l’opzione “dati”.
Il nuovo codice delle comunicazioni elettroniche, approvato qualche giorno fa da Parlamento e Consiglio UE,
prevede un tetto di 19 centesimi al minuto e di 6 centesimi per gli sms. Ora i 29 lo devono approvare affinchè diventi legge. Ma nel frattempo arrivano le prime reazioni non favorevoli dall'industria. “Occasione mancata”, la definisce l’associazione di categoria ETNO, in quanto le misure non incentivano “fibra e 5G e aggiungeranno complessità a un sistema già oneroso”.
Il lato positivo? Sicuramente non pagheremo di più per chiamare i figli in vacanza studio in Gran Bretagna, che fa parte dello spazio europeo malgrado la Brexit.
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